Un pensionato napoletano muore e lascia un milione e mezzo di euro in eredità al suo gatto. Si chiamava Guido Conte, aveva 79 anni ed era un dirigente delle Ferrovie dello Stato in pensione. L’uomo, che è venuto a mancare circa un mese fa, celibe e senza figli, proprietario di un gatto non di razza di nome “Tigro” qualche mese fa si era rivolto allo studio dell’avvocato romano Stefano Rossi e lo aveva incaricato di predisporre un testamento con un legato in favore dell’amico a quattro zampe.
Più in particolare lo stesso che era proprietario di due unità immobiliari e di due conti correnti, uno postale ed uno bancario presso l’Unicredit e che godeva di entrate pensionistiche quale ex dirigente delle Ferrovie dello Stato, aveva deciso – per quando avrebbe cessato di vivere – che il suo patrimonio sarebbe dovuto essere “utilizzato” in funzione del suo gatto.. A tal uopo lo studio associato dell’avvocato Rossi ha predisposto predisposto un testamento olografo con nomina di esecutore testamentario, il Dott. Alessandro Romano che vigili sull’adempimento dell’onere.
Tanto per precisare in Italia, a differenza che il altri Paesi, non è possibile nominare erede direttamente un animale, però tramite l’istituto giuridico del legato testamentario si può far si che un soggetto, appunto l’esecutore testamentario, vigili affinchè il patrimonio sia asservito alle esigenze del gatto.
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