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Tifoso morto, uno degli arrestati chiama in causa il leader della curva dell’Inter e l’avvocato rinuncia all’incarico

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Ha fatto il nome di uno degli ispiratori dell’attacco alla carovana dei Van dei tifosi napoletani nel giorno di Santo Stefano uno dei tre ultras arrestati e che sta rispondendo alle domande del gip di Milano Guido Salvini nel carcere di San Vittore. Una scelta processuale che ha costretto il suo avvocato a rinunciare al mandato in quanto l’ultras indicato era gia’ un suo assistito. Si tratterebbe di uno del leader della Curva dell’Inter.  L’interrogatorio prosegue quindi con l’assistenza di un altro legale. Da alcune indagini difensive sarebbero anche emersi dubbi sulla ricostruzione dell’incidente che ha visto vittima Daniele Belardinelli, il Tifoso del Varese rimasto ucciso dopo essere stato investito da un mezzo il cuoi conducente e’ ancora ricercato. La vettura, indicata come un Suv, stando a indagini difensive, sarebbe stata diretta verso lo stadio, non in uscita da Milano come da una prima ricostruzione, e avrebbe invaso la corsia opposta. Cosi’ come rimane da capire se il conducente della vettura avesse a che fare con gli scontri o passasse per caso.
“Ha ricostruito gli eventi, ha raccontato che dopo un primo incontro al bar si sono recati in gruppo in un parco. Al passaggio dei tifosi napoletani sono iniziati gli scontri. Uno dei tifosi, nell’attraversare la strada, è stato investito da un van che si trovava in colonna. Il ferito è stato consegnato al gruppo degli interisti. Il mio assistito non ha avuto un ruolo di rilievo, è pentito di quanto accaduto”. Così Alberto Ducci, legale di Luca Da Ros, uno dei tre ultras dell’Inter arrestati dopo gli scontri con i tifosi del Napoli prima della partita nel giorno di Santo Stefano, dopo l’interrogatorio nel carcere di San Vittore, a Milano. +

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Articolo pubblicato il giorno 29 Dicembre 2018 - 16:28
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