“Mio figlio e’ morto da un giorno, nessuno puo’ avere idea di cosa posso provare, e’ indescrivibile. Vi prego basta. Daniele deve riposare in pace”. Inizia cosi’ il post di Facebook della mamma di Daniele Belardinelli, il tifoso morto durante gli scontri prima di Inter-Napoli fuori da San Siro. “Sono la mamma di quel ragazzo che e’ morto negli scontri tra ultras, leggo che era un delinquente, i telegiornali lo dicono, i social lo dicono”, continua, “ma io sono sua madre, quella che l’ha tenuto tra le braccia con amore e visto crescere”. Sono previsti nel primo pomeriggio, nel carcere milanese di San Vittore, gli interrogatori per la convalida dell’arresto dei tifosi interisti Luca Da Ros, 21 anni, Francesco Baj, 31 e Simone Tira, 21, arrestati per rissa aggravata e altri reati in relazione agli scontri del giorno di santo Stefano prima di Inter-Napoli (un “combattimento”, secondo i pm di Milano). Durante gli scontri e’ morto l’ultras del Varese Daniele Belardinelli, legato ad ambienti di estrema destra, come alcuni degli indagati nell’inchiesta, travolto da un Suv il cui conducente e’ ancora ricercato dagli agenti della Digos. Gli avvocati Mirko Perlino e Antonio Radaelli, che difendono i tre, ieri avevano spiegato che era intenzione dei loro assistiti rispondere alle domande del gip Guido Salvini e, almeno per Da Ros, chiedere la scarcerazione. Intanto l’ audio “senza censure” che riporta il commento di un ultras napoletano nei momenti immediatamente successivi agli scontri avvenuti prima di Inter-Napoli a Milano, il 26 dicembre scorso, a seguito dei quali e’ morto un altro ultras, Daniele Belardinelli, e’ stato acquisito dagli investigatori che indagano sull’episodio. L’audio era circolato ieri pomeriggio su un sito degli ultras napoletani, dove pero’ alcuni nomi dei presenti citati erano stati coperti. Ieri sera su una emittente televisiva sportiva, invece, e poi su un sito degli ultras dell’Inter l’audio e’ stato mandato in onda ‘pulito’. Ora e’ stato acquisito dalla Polizia di Stato. In esso, oltre a frasi e valutazioni su quanti feriti ci fossero e sulle modalita’ degli scontri, in cui sarebbero stati coinvolti 100 tifosi napoletani (piu’ o meno tanti quanti erano gli interisti aggressori) si fa esplicito riferimento a un presunto gruppo della curva partenopea, ‘La paranza del Barone’ e a un non meglio precisato “furgone di Carmine di Napoli”. Durante la spiegazione concitata dell’accaduto si fa anche riferimento a una breve “tregua” negli scontri, durante la quale i tifosi napoletani hanno permesso agli interisti di “riprendersi uno che sembrava morto” (probabilmente Belardinelli, ndR) e per questo dopo sono stati “applauditi” dai rivali nerazzurri.
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