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Strage discoteca: iscritti nel registro degli indagati i tre gestori del locale

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Secondo fonti vicine alla Procura della Repubblica di Ancona, per la strage nella discoteca di Corinaldo, ci sarebbero gia’ tre persone nel registro degli indagati – i tre gestori del locale Lanterna Azzurra – e sarebbe stato identificato anche il minore che ha spruzzato lo spray urticante poco prima dell’inizio del concerto di Sfera Ebbasta. Si tratterebbe di un ragazzo di 15 anni abitante in un Comune non lontano da Corinaldo. Il fatto che la Procura dei minori di Ancora si sia unita nell’inchiesta confermerebbe che tra gli indagati al momento c’e’ anche un minore. Per le ore 13 e’ convocata una conferenza stampa dei magistrati inquirenti. “Posso dire che i primi accertamenti abbiano escluso che siano stati venduti tanti biglietti (1.400 ndr), ma che c’era una disponibilita’ di 1.600 tagliandi e dalle matrici risultano staccati circa 600 unita'”. Lo ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona, Cristian Carrozza, rispondendo a una domanda sulle presenze effettive all’interno del ‘Lanterna Azzurra Clubbing’ di Corinaldo, dove sono morte 6 persone e 7 versano ancora in gravissime condizioni. Il locale ha una capienza massima di 871 persone in tre sale e quella utilizzata per ospitare la performance del trapper Sfera Ebbasta puo’ ospitare fino a 470 spettatori.  “Stiamo facendo accertamenti su una serie di persone indicate dai testimoni: parlare oggi di una persona in particolare e’ prematuro”, ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona, Cristian Carrozza, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano conferma sul ragazzo individuato come il possibile responsabile del panico che si e’ scatenato nella sala dove si doveva esibire il trapper Sfera Ebbasta. “Abbiamo a disposizione testimonianze indirette che vanno approfondite”, ha detto Carrozza, che ha rimandato le notizie sullo sviluppo delle indagini a domani, quando e’ in programma una conferenza stampa in procura ad Ancona. Un segnale, quest’ultimo, che l’indagine per la strage di Corinaldo ha preso una strada definita. Il comandante ha anche confermato che “ne’ all’interno ne’ all’esterno del locale ci sono telecamere” e ha invitato chi era dentro la discoteca di mettersi in contatto con i carabinieri “per consegnare video e foto che potrebbero essere utili alle indagini”. Gli uomini dell’arma hanno ascoltato ieri circa 80 persone e altrettante verranno ascoltate oggi. Tra queste anche i soccorritori “per capire – ha concluso il comandante Carrozza -dove sono state recuperate le salme e i feriti”.


Articolo pubblicato il giorno 9 Dicembre 2018 - 11:00

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