Il gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata, sta eseguendo un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dal pm Anna Chiara Fasano, del tribunale di Nocera Inferiore, nei confronti del giudice di pace Antonio Iannello, arrestato lo scorso 27 settembre insieme ad altri 22 indagati per corruzione in atti giudiziari. L’indagine ha consentito di ricostruire un quadro indiziario dal quale emerge una sistematicita’ di condotte di corruzione in atti giudiziari da parte di diversi giudici di pace, numerosi avvocati e alcuni consulenti tecnici per ‘orientare’ pratiche e contenziosi riguardanti sinistri stradali, in talune circostanze falsi. In particolare, il sistema si basava, in prima battuta, in un accordo illecito tra il giudice di pace e l’avvocato di parte che condividevano la scelta di un perito compiacente al quale affidare la consulenza oltremodo favorevole. Una volta selezionato il perito, quest’ultimo provvedeva ad elargire la prima parte della mazzetta’ al giudice di pace in segno di ‘riconoscenza’ per la nomina ricevuta, ricevendo a sua volta un indebito e generoso compenso da parte dell’avvocato per l’ottenimento di una perizia particolarmente favorevole. In un’ultima fase, la dinamica corruttiva si perfezionava attraverso la redazione di una sentenza concordata dall’avvocato di parte e dal giudice di pace, con quest’ultimo che riscuoteva dal professionista la seconda parte della tangente, il cui importo variava in ragione del risarcimento indebito anche grazie alla consulenza pilotata. In un solo mese di monitoraggio degli indagati da parte dei finanzieri sono stati registrati 37 casi di corruzione. Accertamenti hanno mostrato che il giudice Iannello nell’ultimo quinquennio ha acquistato autovetture e immobili, fittiziamente intestati a familiari conviventi, in maniera sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati. Sigilli dunque a disponibilita’ finanziarie, due immobili a Scafati, nel Salernitano, e beni mobili.
Articolo pubblicato il giorno 21 Dicembre 2018 - 13:39