Sarà presentato questo pomeriggio (martedì 11 dicembre alle ore 19.30), presso la sede di Spazio Pueblo di Cava de’ Tirreni (via Raffaele Baldi,11) il libro “Se il mondo torna uomo – Le donne e la regressione in Europa” di Lidia Cirillo, Edizioni Alegre. Si parlerà di lotte femministe, dei movimenti e delle conquiste delle donne, delle “sessualità non conformi”, con una delle figure simbolo del femminismo italiano e internazionale, Lidia Cirillo. Alla realizzazione del testo hanno collaborato le autrici Romina Amicolo, Silvia Brignoni, Eleonora Cirant, Carlotta Cossutta, Claudia Mattalucci, Roberta Paoletti, Massimo Prearo, Ilaria Santoemma. Chi è Lidia Cirillo. Napoletana di nascita, ha vissuto la maggior parte della sua vita a Milano. Attiva nel movimento femminista fin dalla fine degli anni sessanta. Da sempre politicamente impegnata, è stata attivista dei Gruppi Comunisti Rivoluzionari, di Democrazia Proletaria, di Rifondazione Comunista (di cui fu membro del Comitato Politico Nazionale) e poi di Sinistra Critica (con cui fu candidata al Senato alle elezioni del 2008). Fa parte della redazione della rivista Erre e ancor prima del periodico Bandiera rossa, inoltre ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Liberazione. Ha scritto vari libri sul femminismo ed è la curatrice del seminario permanente dei Quaderni viola[2] che dalla fine degli anni Ottanta elabora opuscoli e libri sul tema dell’emancipazione femminile. È attiva anche sulle tematiche LGBT. È stata fra le protagoniste italiane della Marcia mondiale delle donne e relatrice in varie assemblee del Social Forum Europeo sui temi del femminismo. Ha inoltre partecipato come relatrice a numerose edizioni del Campo giovani della Quarta Internazionale. Nell’introduzione al volume curato per Edizioni Alegre e reperibile nelle librerie dal 29 Novembre scorso, Lidia Cirillo, classe 1940, precisa subito che il testo vuole “mettere in guardia un’area di femminismo militante, giovane e meno giovane” che deve prepararsi a fronteggiare gli attacchi sempre più frequenti del “nuovo ciclo politico globale”. Una nuova svolta reazionaria e conservatrice in tutto il mondo sta infatti mettendo in discussione le conquiste ottenute dalle donne, e non solo da loro. I tentativi di repressione e la minaccia di regressione sono costantemente dietro l’angolo e il femminismo ha bisogno di conoscere origini e prospettive di queste correnti regressive, altrimenti rischia un “interramento (…) in qualcuna delle cavità che la storia produce, per un periodo indeterminato”. Il discorso femminista e le lotte per l’emancipazione femminile e contro la violenza di genere sono strettamente legati alla volontà politica di costruire una società più giusta e solidale. Come Spazio Pueblo ci si impegna quotidianamente nella battaglia contro gli effetti nefasti delle politiche neoliberiste e le brutture della società civile. Le lotte femministe sono dunque da considerarsi quanto mai attuali, e come detto nella descrizione del testo che si presenterà domani sera, “ognuno dei saggi di questa raccolta è uno scudo per reggere l’urto di questa offensiva”.
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