Diciotto mila euro impiegati per difendere visitatori e scavi da probabili attacchi terroristici. Questa la scelta di Massimo Osanna per tenere al sicuro sessantasei ettari di città archeologica e quattro milioni e mezzo di turisti l’anno. A partire da qualche giorno prima di Natale, gli ingressi di Porta marina Superiore, Piazza Esedra e Porta Anfiteatro, saranno dotati di guardie e metal detector, almeno fino al mese di marzo. Il rischio ha a che fare con eventuali attacchi delle cellule dell’Isis visto che, secondo un elenco stilato dal Viminale – insieme al Colosseo, agli Uffizi e a Brera – Pompei antica è tra i venti luoghi d’arte classificati come potenziali bersagli di attacchi da parte dei terroristi islamici.
Il direttore generale del Parco ha garantito tempi brevi di controllo “per non creare code e ingorghi alle entrate, che costituirebbero esse stesse un obiettivo per eventuali attentati”. Dall’altra parte ci sono le guide turistiche con alcune perplessità: “Facendo due conti, ogni controllo durerà minimo un minuto a turista, per ogni gruppo da trenta persone l’ingresso al sito sarà rallentato di trenta minuti. Tempo aggiunto all’attesa delle file chilometriche, che in piena estate si formano, i turisti rimarranno in stand by da un’ora a due ore”. Poi c’è il caso a parte dei crocieristi e “Qualche gruppo dovrà rinunciare al tour, perché non possono permettersi di aspettare e perdere la nave”.
C’è da dire che Pompei registra tra quindici e ventimila presenze al giorno e facilmente può diventare un bersaglio appetibile, soprattutto nei giorni a ridosso delle festività cristiana e quindi il piano sicurezza: dieci guardie armate e sei metal detector rileveranno armi od ordigni esplosivi. Scelta condivisa anche dagli addetti alla vigilanza che però sostengono che il servizio poteva essere gestito dagli stessi custodi, qualificati come agenti di polizia e autorizzati a girare armati, senza quindi essere esternalizzato. L’affidamento a guardie private, da parte del Parco Archeologico, sarà il tema cardine dei due giorni di assemblee annunciate dalla Cisl, di Antonio Pepe, e dall’Unsa di Michele Cartagine per domenica 16 e lunedì 17 dicembre dalle 8.30 alle 11.30.
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