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Scafati, allarme bomba al Tribunale: rinviata a gennaio la sentenza per la banda di usurai

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Scafati. Oggi era attesa la sentenza dei presunti usurai di Scafati nel processo “get a money” ma più di un inconveniente ha ritardato il regolare svolgimento dell’udienza. In primis, l’allarme bomba che ha bloccato l’attività del Tribunale di Nocera Inferiore per l’intera mattinata. La ripresa delle attività slittata alle ore 14 ha portato le difese a richiedere un rinvio dell’udienza stante l’ora tarda. Il Tribunale ha accolto l’istanza di rinvio del collegio difensivo ed ha rinviato alle date del 16 e 23 Gennaio 2019, sospendendo i termini di custodia cautelare. Alla sbarra Raffaele Porpora, 38enne figlio del defunto boss Antonio attualmente detenuto nel carcere di Fuorni. Il pluripregiudicato (difeso dall’avvocato Roberto Concilio e Pierluigi Spadafora) era stato già condannato a quattro anni di reclusione per un singolo episodio, che portò gli inquirenti a condurre successivamente una maxi inchiesta, «Get a money», datata giugno 2017 e conclusa dalla Procura di Nocera Inferiore in pochi mesi, a Scafati. Quell’episodio portò ad un blitz e a sette misure cautelari.
A capo del gruppo di usurai secondo gli inquirenti era stata individuata Elvira De Maio, 59enne, vedova del boss Antonio Porpora. Secondo le accuse, estese agli indagati seppur con ruoli distinti, tutti i coinvolti prestavano denaro a chi ne aveva bisogno, per poi praticare tassi elevatissimi e minacciando, anche ricorrendo all’uso della violenza, chi non manteneva fede agli impegni presi. La scorsa estate, la polizia giudiziaria verbalizzò lo sfogo di una delle vittime del gruppo di “cravattari”, facendo partire l’indagine. Quella persona raccontò di anni trascorsi sotto lo strozzo dell’usura da parte di De Maio ma anche del figlio Raffaele Porpora, autore materiale di minacce di morte. Entrambi i soggetti recidivi per analoghe condotte. All’udienza del 12 dicembre il PM ha chiesto condanne severe per gli imputati ovvero ad 8 anni e sei mesi per De Maio Elvira ed il figlio Porpora Raffaele, 7anni per Civale Francesco (difeso dall’Avv. Roberto Concilio)e 6 anni per Nastro Gerardina(difesa dall’avv. Antonio Raiola). Richiesta di condanna a 5 anni per il duo Perrotti Marianeve e Davide Antonio, alias il messicano (entrambi difesi dall’avvocato Gennaro De Gennaro) accusati di usura ed estorsione. Durante il processo le versioni delle persone offese non sono sempre state coerenti ed hanno manifestato evidenti falle nelle loro ricostruzioni. Una delle persone offese aveva addirittura ammesso di aver programmato una truffa ai danni della De Maio fingendo di chiamarsi Teresa sebbene il suo vero nome risultava essere “Gina”per prendere i soldi in prestito e non restituirli. Ultima degli imputati Di Lauro Antonietta (difesa dagli avvocati Giovanni Pentangelo ed Erminia Maisano) per la quale il PM, dott. Lenza ha chiesto l’assoluzione. Il processo volge al termine, col tribunale che è chiamato a far luce su delle storie che tanto chiare non sono. Sentenza prevista il 23 gennaio 2019.


Articolo pubblicato il giorno 19 Dicembre 2018 - 22:29

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