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San Giorgio, via Patacca: il “ghetto” dei cittadini emarginati. LE FOTO DEL DEGRADO

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Al confine tra la città di San Giorgio a Cremano e il comune di Ercolano esiste una via, per lo più sconosciuta a tutti, comunemente chiamata via Patacca o altresì chiamata anche Cupa Patacca, Lagno Patacca, Alveo Patacca, Fiume Patacca, Discarica Patacca, Vergogna Patacca. Un vecchio alveo circondato da terreni, su cui poi ai lati sono sorte sparse abitazioni in cui vivono numerose famiglie della periferia di San Giorgio a Cremano ed Ercolano, abitazioni molte abusive, altre regolari, molte con richieste di condono in corso ma comunque nei fatti abitazioni che magari possono non esistere al catasto ma concretamente esistono, si vedono anche chiaramente andando con i propri cellulari sull’applicazione Google Street View abitazioni in cui vivono intere famiglie che pagano tasse e utenze domestiche.
Gli abitanti di Cupa Patacca sono cittadini comuni con residenza nel comune di San Giorgio o Ercolano, cittadini che subiscono il disagio di vivere o sopravvivere in una zona che oggi farebbe a chiunque sgomento: come nel Terzo Mondo non esistono fogne (già questo dovrebbe far scattare l’emergenza sanitaria), degrado, incuria e abbandono la fanno da padroni incontrastati, i vicoli sono isolati e bui, non esiste manutenzione delle strade e dei terreni circostanti lasciati in parte all’incuria ed abbandono, non esiste controllo, le macchine sfrecciano indisturbate nel vicolo certe di non trovarsi mai di fronte ad un controllo delle forze dell’ordine procedono anche contromano, i pochi tombini sono otturati, nessuno si sognerebbe mai di mandare da solo il proprio figlio/figlia piccolo/a o adolescente presso un negozio, la scuola o magari all’oratorio poco distanti, il vicolo Patacca incute timore anche negli adulti, vicolo che spesso come documentato dai cittadini, stante il suo totale isolamento dalla civiltà viene utilizzato da ignoti per scaricarci abusivamente rifiuti, i cittadini poi lamentano anche di avvertire in zona un acre odore di bruciato praticamente tutte le sere. L’apoteosi dello sconforto si raggiunge con le piogge, gli abitanti di via Patacca, uniti in un comitato hanno cronometrato che occorrono appena tre minuti di pioggia ed il vicolo si trasforma in un fiume in piena intrappolando irrimediabilmente i suoi abitanti che rimangono prigionieri impossibilitati dall’uscire di casa o magari fare ritorno nelle loro abitazioni. Pensiamo solamente ad una improvvisa pioggia che coglierebbe alla sprovvista una mamma con passeggino o un comune genitore con bambini piccoli al seguito che attraversano ignari la via porterebbe ad una sicura tragedia formandosi rapidamente un fiume di acqua e detriti che da monte corre verso valle trascinando con se tutto ciò che incontra e aumentando di intensità quando il vicolo si restringe. Tristi ostaggi dell’abbandono a cui si è preferito relegare questa porzione di città, cittadini di cui ci si ricorda con vane promesse solo con l’approssimarsi delle elezioni ma che poi decorse le elezioni tornano ad essere emarginati. Cittadini che da decenni ricevono le promesse dai vari sindaci che si sono alternati, Riccardi, Giorgiano e in ultimo Zinno che in una recente video-intervista scaricava parte della responsabilità sul “vicino di casa” ovvero sull’amico sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto sostenendo che le acque che formano il fiume provengono da Ercolano . Cittadini di cui, sembra, si preferisca non parlare: abbiamo richiesto invano informazioni ad alcuni consiglieri comunali di San Giorgio senza ricevere alcuna risposta. Le immagini dello stato dei luoghi (prese dalla pagina facebook del Comitato Problematiche Via Patacca) parlano chiaro e c’è da chiedersi perchè sembra che si voglia attendere che arrivi una tragedia prima di intervenire in un Paese già con evidenti criticità idro-geologiche, dove la presenza del Vesuvio dovrebbe garantire nei comuni ad esso limitrofi l’esistenza di strade praticabili e scorrevoli da utilizzare prontamente come eventuali vie di fuga, mentre invece non si riesce neanche a garantire in situazioni ordinarie e di assoluta calma la fruizione delle strade dopo appena pochi minuti di pioggia, consci purtroppo che lo stato dei fatti è solo destinato a peggiorare dopo i disastrosi incendi avvenuti sul Vesuvio nell’estate 2017 c’è solo da prevedere che saranno sempre più abbondanti le masse di acqua e detriti che scenderanno a valle tramite questi canali in ciò violentemente potenziate dall’entità dei nubifragi che negli ultimi anni hanno visto un intensificarsi della loro potenza. L’appello disperato alle Istituzioni dei cittadini di via Patacca che chiedono interventi urgenti per la loro incolumità e per una vita dignitosa.

Giorgio Kontovas


Articolo pubblicato il giorno 20 Dicembre 2018 - 17:33


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