Terzo album, quello uscito lo scorso 7 dicembre, per The DI MAGGIO CONNECTION, ma ben il quattordicesimo per il leader della Band, Marco Di Maggio, considerato dalla stampa specializzata tra i maggiori chitarristi R’n’R mondiali ed unico artista italiano eletto Honorary Member dalla Official Rockabilly Hall of Fame, Usa. “Rowdy” è un album di dodici brani, dei quali, 9 originali scritti dallo stesso Marco Di Maggio e da Francesco Chisci, più 3 remake di brani classici del Rock e del Rock’n’Roll, rivisitati e stravolti in chiave personale, compresa la radio version del singolo “Nowhere Latitude”. In questo nuovo lavoro è facile percepire l’affiatamento, altro punto di forza di una band che negli ultimi 15 anni ha calcato palchi internazionali negli innumerevoli tour che li hanno portati ad esibirsi in 24 differenti paesi, dagli Usa alla Cina. Nonostante Marco Di Maggio sia ad oggi l’unico artista italiano insignito del prestigioso ruolo di Honorary Member della Official Rockabilly Hall of Fame americana, il suo bagaglio tecnico e l’esperienza maturata anche nell’ambito della Roots Music americana lo hanno sempre portato a non chiudersi in cliché limitativi e settoriali ma – semmai – ad esplorare il variegato mondo dei sottostili legati al Rock’n’Roll, Country, Blues, Surf, Swing, Rockabilly, cercando di fondere il tutto con un tocco originale, personale e mai banale.
Negli innumerevoli tour da Est a Ovest del pianeta la band ha avuto il piacere e l’onore di collaborare con oltre 50 leggendari artisti, quali Terry Williams (Dire Straits), Dave Roe (bassista di Johnny Cash), Dj Fontana (batterista di Elvis)… solo per citarne alcuni.
Centinaia di festival internazionali, dal celebre Montreux Jazz Festival (2009), alla magica atmosfera che solo il Grand Ole Opry al Ryman Auditorium di Nashville (2001) sa creare, fino al nostrano Pistoia Blues (2015) e molti altri, sono tappe fondamentali per qualsiasi grande artista. In “Rowdy” abbiamo l’occasione di incontrare un grande mix di parte dei generi ruotanti intorno al Rock’n’Roll, un viaggio virtuale tra le Highway americane, col pensiero rivolto ad atmosfere sognanti ma con la suspense di una spy story, dove il suono twang della sua chitarra taglia a fette l’incessante base ritmica del contrabbassista Matteo Giannetti e del batterista Marco Barsanti, fonde ritmi tribali con il Bop ed il Blues, tra venature Country e sonorità Rockabilly, strizzando l’occhio al passato, ma con un sound saldamente attaccato al presente e da suonare ad alto volume… Rowdy!
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