Napoli. C’è il piano sulla costruzione di 15 impianti di compostaggio in Campania, varato e finanziato dalla Regione Campania con 220 milioni di euro al centro del dossier che il ministro per l’ambiente Sergio Costa porterà venerdì, alle 11, al commissario europeo all’Ambiente Karmenu Vella per ridiscutere la multa sui Rifiutialla Campania. Lo si apprende dal ministero dell’Ambiente che ha preparato un ampio dossier per mostrare a Vella i passi avanti della Regione dal luglio 2015, da quando cioè la Corte di Giustizia Europea condannò l’Italia al pagamento di una multa di 20 milioni di euro per il mancato adeguamento alle regole Ue del sistema di raccolta e gestione dei Rifiuti in Campania, e a una maggiorazione di 122.000 euro per ogni giorno di mancata applicazione delle regole Ue dalla sentenza. Costa ha incontrato Vella già alla fine di giugno per una prima riunione sulla multa che, ha ricordato il commissario Ue in quella occasione, è stata inevitabile visto che dalla Campania erano arrivate soluzioni parziali non concrete. La sentenza prescrive infatti che la multa venga pagata fino a quando non verranno costruiti gli impianti per le gestione del ciclo dei Rifiuti: Costa porterà gli atti varati dalla Campania per la costruzione di 15 impianti di compostaggio, in siti che sono già stati individuati, tra cui il quartiere napoletano di Ponticelli. L’iter per la costruzione degli impianti è già in fase avanzata e presto dovrebbero partire i bandi per i lavori, rassicurando quindi l’Ue. La Campania, però, non potrà avere uno sconto, ma in un primo incontro tecnico informale i tecnici della Commissione hanno spiegato che un piano convincente e già in atto potrebbe convincere l’Ue a una rimodulazione dei pagamenti, magari sospendendoli per alcuni mesi o rimodulandoli nei tempi, in modo da verificare l’effettiva progressione del piano impiantistico. Tra gli altri provvedimenti in materia di Rifiuti che Costa portera’ a Vella figura anche lo spacchettamento delle ecoballe di Taverna del Re e i provvedimenti inclusi nella legge “Terra Mia” che sarà presentata in Parlamento a gennaio, subito dopo l’approvazione della finanziaria. Il piano per lo spacchettamento dei sei milioni di tonnellate di ecoballe prevede appunta l’apertura delle ecoballe e una vagliatura dei Rifiutiper separarli e mandarne una parte ai siti di trattamento meccanico-biologico (tmb), una parte ai siti di compostaggio e una parte ai termovalorizzatori. Secondo una stima del ministero dell’ambiente solo il 15% del contenuto delle ecoballe finirebbe nell’inceneritore. Sullo spacchettamento resta però il nodo del sito: la Regione Campania vorrebbe, infatti, spostare le ecoballe nell’ex centrale elettrica dismessa di Giugliano, mentre il governo vuole, sentiti anche pareri tecnici, che lo spacchettamento avvenga a Taverna del Re senza spostare le ecoballe.
Articolo pubblicato il giorno 18 Dicembre 2018 - 21:18