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Premier Conte per chiusura stadi mentre il Pd non vuole la trattativa coi tifosi

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“Sono rimasto molto costernato di scoprire, e non è la prima volta,c he una manifestazione sportiva diventa occasione per scontri violenti, aggressioni civili, stavolta c’è anche il morto, un tifoso gravemente ferito. Ritengo molto gravi i cori razzisti”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno. “La mia posizione personale, ma non sono addentro, è quella di dare un segnale forte e ho visto che anche Giorgetti ha espresso tale sensibilità. Sarebbe il caso di dare un segnale di cesura forte, anche con una pausa che sia di riflessione per tutti. Ma lascio la valutazione alle autorità competenti. Parlerò con Giorgetti, valutando se è iul caso di implementare ulteriormente le leggi in materia senza ricorrere in un’eccessiva stretta che renderebbe inefficaci le norme”, ha aggiunto. “Davanti all’intenzione annunciata dal ministro dell’interno Salvini di voler trattare con i capi ultras, chiedo un suo autorevole intervento innanzitutto a difesa di quegli uomini e di quelle donne delle forze dell’ordine che tutte le giornate di campionato, coppa e manifestazioni varie sono impegnati a garantire la sicurezza negli stadi italiani”. Lo scrive Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.Lo scorso 26 dicembre – ricorda Anzaldi – in occasione della partita Inter-Napoli, fuori dallo stadio di San Siro a Milano si sono registrati violenti scontri tra opposte tifoserie con un morto. In uno dei soliti raptus ‘comunicativi’ di uno dei due vice-premier, non ha trovato di meglio che annunciare di voler incontrare, al Viminale, i capi ultras delle squadre di calcio. All’inizio poteva sembrare anche una fake news e, invece, è proprio così, il Ministro dell’interno, lo stesso che si fa intervistare e fotografare con le felpe e le magliette della Polizia di Stato, per affrontare il tema della violenza dentro e fuori gli stadi, vuole incontrare i capi del tifo organizzato” Come se la Thatcher, negli anni 80 – prosegue Anzaldi – per affrontare la violenza del tifo inglese avesse deciso di invitare a Buckingham Palace gli hooligan. Eppure, solo pochi giorni fa dopo la famosa foto che ritraeva il Ministro Salvini con un capo ultras del Milan condannato per droga aveva dichiarato di aver commesso un errore e che non sarebbe più accaduto..Ora non solo ricade ma invece di uno ne vuole incontrare 20, 40, 100. Per affrontare il tema della violenza nello sport la soluzione per il Ministro dell’Interno è parlare con i capi ultras che nella maggior parte dei casi hanno un curriculum segnato da condanne e ‘daspo’ e che magari dentro allo stadio non vi potrebbero neppure mettere piede. Di fronte a tutto ciò la prospettiva è di farli entrare dal portone principale del Viminale. Quale potrebbe essere la loro reazione delle donne e degli uomini impegnati negli stadi di fronte a.una interlocuzione diretta che finirebbe per ‘sdoganare’ come interlocutori personaggi che praticano violenza? E la reazione di quei presidenti di calcio che sono sistematicamente sotto pressione da parte di gruppi di tifo organizzato e che sono addirittura minacciati perché non disponibili a compromessi?”. “Su questo che chiedo un suo autorevole intervento per ristabilire, in punta di diritto i confini dello Stato e conseguentemente ‘confinare’ la violenza fuori dalle interlocuzioni istituzionali”, conclude.


Articolo pubblicato il giorno 28 Dicembre 2018 - 13:36

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