“Siamo pronti a garantire l’illuminazione votiva e ambientale nei cimiteri di Napoli, alle migliori condizioni possibili”. Lo rende noto l’amministratore unico della societa’ Selav, azienda che si occupa dell’illuminazione nei cimiteri napoletani, finita al centro di una inchiesta della procura per presunte irregolarita’ nella gara relativa al Project Financing. La societa’ fa sapere di avere impugnato la sentenza del Tar della Campania dello scorso 7 dicembre, con la quale e’ stato respinto il ricorso di Selav contro la revoca dell’appalto da parte dell’amministrazione comunale di Napoli: “Il Comune – e’ scritto nella nota – non potra’ che attendere l’esito dell’udienza (fissata per il prossimo 20 dicembre, ndr) per verificare se si saranno, o meno, concretati i presupposti per valutare una procedura di gara per affidare il servizio in alternativa alla gestione Selav”. “Per quanto concerne la disponibilita’ manifestata da Eav – prosegue la nota – alla gestione del servizio, sfugge all’Ente che rispetto al tempo in cui fu stipulata la sua convenzione del 1987 con il Comune, oggi il nuovo Codice dei Contratti pubblici prevede che le concessioni di lavori pubblici prevede che le concessioni di servizi siano affidati con le stesse regole di gara previste per le concessioni di lavori pubblici. E, inoltre, il Comune non potrebbe mai in alcun modo derogare alla regola della gara per un affidamento ad Eav, in quanto societa’ in house solo della Regione Campania (che la partecipa al 100%) ed in alcun modo del Comune”. Nei giorni scorsi, l’Eav si e’ candidata a svolgere il servizio di illuminazione votiva e ambientale nei cimiteri.
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