Napoli.”I cori allo stadio contro i napoletani non sono sfotto’, ne’ discriminatori ma razzisti perche’ indicano un atteggiamento fortemente pregiudiziale nei riguardi di persone che tra l’altro appartengono allo stesso Paese”. E’ netto Arturo De Vivo, prorettore dell’Universita’ Federico II di Napoli, nel commentare la presa di posizione dei tifosi dell’Atalanta che preannunciano cori contro i napoletani nel posticipo di lunedi’ sera a Bergamo. Per De Vivo, i cori non sono di semplice sfotto’ anche ripensando al background di discriminazione nei confronti di migliaia di napoletani che negli anni sono emigrati a lavorare al nord Italia: “Non possiamo dimenticare – spiega De Vivo – i cartelli che a cominciare dagli anni Cinquanta annunciavano ‘non si affitta ai meridionali’. Questo e’ un fatto che definirei non solo discriminatorio ma di razzismo dichiarato, attraverso cui ti giudico non per quello che sei ma per la tua appartenenza a un gruppo che ritengo essere diverso e non degno di essere considerato rispettato e sul mio stesso piano”. Il prorettore richiama al rispetto delle regole e chiede un segnale forte: “Come reazione – spiega – bisognerebbe applicare le norme che la federazione si e’ data, che prevedono la sospensione della partita per un ‘buu’ contro un giocatore di colore o per affermazioni discriminatorie. Io capisco che in questo modo si rischia che le societa’ siano ostaggio di un gruppo di tifosi, ma una lezione va data, il tifo e’ a favore dei propri giocatori, e’ gia’ difficile ammettere il tifo contro ma anche allo stadio, come a teatro, posso fischiare. Ma questi comportamenti sono inaccettabili”.
Articolo pubblicato il giorno 1 Dicembre 2018 - 09:16