Napoli. Si fingono carabinieri per rapinare una famiglia. Arrestati stanotte dalla Polizia di Stato della Squadra Mobile partenopea sei pregiudicati, travestiti da carabinieri, responsabili di rapina aggravata in una abitazione della Riviera di Chiaia. Si tratta di Salvatore Mauro, 36 anni, Alberto Cacace, 31 anni, Emiliano Brullino, 42 anni, Paolo Lo Giudice, 67 anni e Gaetano Vaccaro, 43 anni, tutti napoletani e di Ciro Pizzo, 43enne di Mondragone. Durante una serie di controlli i Falchi della Squadra Mobile partenopea, mentre passavano in via Riviera di Chiaia, si sono insospettiti per il via vai di due scooter che si incrociavano tra viale Gramsci e via Riviera di Chiaia, scambiandosi segni di intesa con un’altra persona ferma all’esterno di uno stabile. I poliziotti, certi che si stesse consumando un reato, hanno chiesto l’intervento di altre pattuglie, e, visti uscire i malfattori da quello stabile per poi salire a bordo di un’auto, hanno bloccato ogni via di fuga, sbarrando la strada da entrambi i sensi di marcia e catturando i finti carabinieri. I malviventi erano in possesso della somma di 5.450 euto, di un orologio e di oggetti preziosi.Gli agenti hanno accertato che i malfattori, poco prima, dopo aver suonato al citofono ed essersi qualificati come appartenenti all’Arma dei carabinieri, erano saliti nell’appartamento, al cui interno vi era il proprietario di casa insieme alla moglie, al figlio e alla fidanzata. I finti carabinieri hanno mostrato un decreto di perquisizione falso, chiedendo al proprietario di casa di consegnare loro spontaneamente la droga che custodiva nell’abitazione, se non avesse voluto vedere la casa a soqquadro ed essere arrestato.Esibendo un finto porta tessere con il fregio dei carabinieri, indossando pettorine dell’Arma e mostrando e minacciando la famiglia con una perfetta replica di pistola calibro 9×21 in uso alle forze di polizia, i malviventi costringevano le vittime a rimanere ferme. Intimorito, il proprietario di casa tentava di spiegare che non era in possesso di sostanza stupefacente, ma i malviventi con arroganza e violenza iniziavano ad urlare e picchiare sui muri in quella che, a loro dire, era un ricerca di droga. Nella convinzione che fossero veri carabinieri, il proprietario di casa li ha fatti entrare in camera da letto, dove si sono impossessati del denaro e degli oggetti preziosi.I sei pregiudicati, grazie all’intuito e alla prontezza degli uomini della Squadra Mobile, sono stati arrestati e portati presso il carcere di Poggioreale.Dovranno rispondere di rapina aggravata e sequestro di persona.
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