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Napoli, corna, sangue e camorra dietro l’omicidio di Giuseppe Santangelo

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Napoli. Tradimenti, sangue e camorra. Starebbe tutta qui la spiegazione dell’omicidio di Giuseppe Santangelo detto o’ casalese avvenuto martedì scorso al rione Amicizia mentre era in corso la gara di Champions, Liverpool-Napoli. Nello stesso agguato è rimasto ferito gravemente (e lo è ancora) Fabio De Luca. I due entrambi pregiudicati sono ritenuti legati al clan Mazzarella. E in quel contesto criminale che gli uomini della squadra mobile dopo 4 giorni di indagine hanno trovato i riscontri investigativi. Secondo la notizia riportata da Il mattino e Il Roma, Santangelo sarebbe stato ucciso perchè avrebbe fatto da paciere a una lite per motivi di corna tra due pregiudicati del clan Mazzarella. La vittima ex affiliato alc lan Amato-pagano di Melito e fedelissimo del  boss Ciro Mauriello, dallo scorso anno si sarebbe avvicinato ai Mazzarella dopo i colpi inferiti alla cosca degli Scissionisti di Secondigliano da forze dell’ordine e magistratura con arresti e condanne e in conseguenza della fuga negli Emirati Arabi del figlio di Mauriello. Secondo quanto ricostruito dalle indagini alcuni giorni fa ci sarebbe stata una violenta lite tra due esponenti del clan Mazzarella per una storia di corna. Santangelo e De Luca conoscendo entrambi si sarebbe offerti da pacieri. Ci sarebbe stato un incontro chiarificatore (che non si è rivelato tale) al rione Amicizia nel corso del quale sono spuntate le pistole. Risultato? I due pacieri hanno avuto la peggio: Santangelo ucciso e De Luca ferito gravemente. Ora gli uomini della squadra mobile, che stanno conducendo le indagini, stanno mettendo insieme tutti i tasselli del puzzle e cercando i riscontri. I nomi dei protagonisti sono già noti. Ma bisogna avere le prove certe per capire chi ha fatto fuoco e soprattutto quante persone erano presenti prima di chiedere alla magistratura provvedimenti restrittivi.


Articolo pubblicato il giorno 16 Dicembre 2018 - 07:00

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