L’arbitro non ha confermato nel suo referto gli insulti razzisti che avevano portato a ritirarsi dal gioco una squadra bergamasca di terza categoria e il giudice ha comminato a questa la sconfitta a tavolino, oltre a un punto di penalizzazione in classifica e una ammenda di 50 euro. Questo, riportato dal Giornale di Lecco, l’epilogo della vicenda che ha coinvolto l’Aurora Terno, relativamente al match di calcio in casa del Pontida, cittadina nota per l’annuale adunata dei sostenitori della Lega. Durante la partita giocata lo scorso 16 dicembre, a punteggio peraltro largamente a favore del Pontida, che conduceva 3-0, si erano levati, pare provenienti dalla panchina della squadra di casa, insulti razzisti nei confronti di Abdoul Dabre, giocatore dell’Aurora originario del Burkina Faso. Il presidente dell’Aurora aveva deciso cosi’ di ritirare la squadra. Ora pero’ nei documenti ufficiali consegnati al giudice sportivo il direttore di gara ha si’ annotato la decisione dell’Aurora Terno di lasciare il terreno di gioco per solidarieta’ nei confronti di Dabre, ma ha messo nero su bianco di non aver sentito nessuna frase razzista tale da giustificare tale scelta. “Il direttore di gara, pur trovandosi a soli 20 metri dalla panchina, nulla percepiva riguardo l’insulto oggetto di protesta da parte dei calciatori della Asd Aurora Terno”, si legge nel comunicato ufficiale. Il giudice sportivo di Bergamo ha cosi’ deciso la sconfitta a tavolino per la squadra ritiratasi.
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