Le segnalazioni di operazioni sospette analizzate dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Salerno, durante l’anno che sta per concludersi, sono aumentate rispetto al 2017. Nel 2018, infatti, sono state 350 rispetto alle 200 dello scorso anno. Gli intermediari finanziari, come banche, liberi professionisti e mediatori creditizi, dunque, sono ricorsi maggiormente allo strumento che consente di comunicare, all’Unita’ di Intermediazione Finanziaria (Uif) della Banca di Italia, movimentazioni economiche che potrebbero mascherare, invece, finanziamenti al terrorismo o operazioni di riciclaggio o autoriciclaggio o, ancora, evasioni fiscali. Il dato emerge dalle statistiche delle Fiamme gialle salernitane secondo le quali, inoltre, in provincia di Salerno, a fronte di cento controlli di scontrini eseguiti, si riscontrano 35/36 mancate emissioni. Quindi, l’incidenza di ricevute fiscali non emesse si attesta al 35/36%. In linea con il dato regionale campano, i fenomeni illeciti economico-finanziari piu’ diffusi nel capoluogo di provincia campano sono le frodi sulle accise, le frodi carosello e le indebite compensazioni di debiti con il Fisco. Per il comandante provinciale di Salerno, Danilo Petrucelli, il bilancio delle attivita’ svolte, a cinque mesi dal proprio insediamento, e’ “piu’ che positivo”. Petrucelli ai cronisti sottolinea che “ci sono tante attivita’ in corso di svolgimento, di cui alcune sono state portate a conclusione in questi ultimi giorni”. Il riferimento e’ all’esecuzione di tre misure cautelari, due in carcere e una ai domiciliari, nei confronti di un imprenditore di Pontecagnano Faiano, un suo stretto collaboratore e un pregiudicato nell’ambito di un’indagine su una societa’ di lavoro interinale utilizzata in maniera strumentale da un clan.
Articolo pubblicato il giorno 21 Dicembre 2018 - 14:29