Gli italiani sono un popolo di giocatori. Lo conferma un recente rapporto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il quale, come ogni anno, stila un bollettino specifico relativo alle entrate tributarie per l’annata corrente.
Se si considera il periodo che comprende i primi 7 mesi dell’anno 2018, l’entrata relativa alle attività di gioco ha avuto un incremento di 357 milioni di euro rispetto ai 10 miliardi e 364 milioni rilevati nel 2017, corrispondenti a un 4% in più rispetto all’anno precedente.
Oltre alla revisione relativa alle aliquote, incide in modo forte sul fenomeno anche la sostanza effettiva della raccolta.
Sulla raccolta stessa incidono due fenomeni principali:
– le tasse sulle vincite superiori ai 500 euro (con una trattenuta del 6% che il concessionario deve versare allo Stato, sottraendolo al vincitore)
– l’incremento del numero di aziende specializzate nel settore, in tutte le sue varie declinazioni.
In particolare il fenomeno delle trattenute sulle vincite ha sollevato non poche polemiche , soprattutto politiche, vista l’incidenza del “fattore gioco” sulle casse dello Stato e tutte le conseguenze che trascina con sé anche a livello sociale.
Per quanto riguarda invece le imprese di settore, uno studio realizzato dalla Camera di Commercio di Milano ha rilevato che, soltanto nel 2018, c’è stato un aumento che ha sfiorato il 7% in riferimento alle attività di gioco specializzate aventi sede in Italia.
Ecco la top list delle città più attive in questo ambito:
Tra le oltre 11mila imprese legate al gioco e aventi sede nel territorio nazionale, la gran parte sono localizzate in capoluoghi regionali: in testa c’è Napoli, con 1.307 attività aperte nel settore, seguita, sul podio, dalle 904 di Roma e dalle 480 di Milano.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono i probabili motivi che spingono gli italiani al gioco e le ipotetiche cause del successo crescente di questo tipo di attività, con un focus sulle ultime tendenze in materia e sulle regioni più attive.
Da Napoli a Brescia: cosa muove il popolo dei giocatori?
Soltanto nel 2016 il business del gioco valeva il 4 per cento dell’intero Pil nazionale, tra slot machine e lotterie di vario genere.
Va comunque chiarito che esistono varie conseguenze legate all’attività del gioco: la più grave è senza dubbio la ludopatia: le recenti misure normative in merito hanno fatto discutere politici, addetti ai lavori e persone comuni.
Queste recenti misure di contrasto, non sono solo state pensate per chi già soffre di ludopatia, ma hanno prestato grande attenzione alla prevenzione e al contenimento del fenomeno.
Esiste però anche una parte di giocatori che si avventura saltuariamente, o comunque in modo non patologico, nel gioco – di qualunque tipo esso sia -, magari grazie agli incentivi provenienti dai siti Internet , tra bonus e promozioni di varia natura.
Va chiarito a questo proposito che tutte le attività sicure e legali sono certificate da AAMS, come si vede, ad esempio, dal casino SNAi ed il suo bonus.
Sicuramente anche la risonanza che le vincite sostanziose hanno tra i media favorisce l’incremento del fenomeno e la curiosità verso il gioco, almeno per tentare la sorte.
Da questo punto di vista alcune regioni, a partire dalla Campania fino ad arrivare alla Lombardia, hanno avuto particolare fortuna: se a Casal di Principe è stata da poco realizzata una vincita da 500 mila euro grazie al biglietto “Il Miliardario”, dall’inizio del 2018 il Gratta e Vinci ha pagato i giocatori campani per oltre 270 milioni di euro.
Regioni fortunate sono anche la Sicilia, il Piemonte, e il Lazio.
Quanto alle ultime tendenze, torniamo ancora in Campania, regione in cui al MillionDAY – una delle new entry tra i giochi a quota fissa promossi da Lottomatica- , è stato da poco vinta la cifra di un milione di euro, grazie a una fortunata combinazione di cinque numeri.
Il gioco, lanciato agli inizi del 2018, ha già prodotto numerose vincite importanti, e questo è probabilmente uno dei motivi del suo successo, almeno in questa fase iniziale.
In ogni caso, indipendentemente dal luogo baciato dalla fortuna, la voglia di tentare la sorte è per tutti legittima, ma un po’ di misura – e oculatezza – è sempre consigliata… perché la dea, si sa, è bendata.
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