E’ di ieri la decisione adottata dal Tribunale della Libertà di Napoli, in merito all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa lo scorso 13 dicembre dal G.I.P. di S.M. Capua Vetere, a carico di Raffaele Cacace, trentaseienne napoletano, che, in pianta stabile a Sessa Aurunca, aveva ideato una ‘piazza mobile’ tra la provincia di Caserta ed il Rione Traiano. Gli inquirenti, attraverso una lunga operazione di intercettazione delle conversazioni telefoniche, servizi di pedinamento e sequestri di sostanze stupefacenti sono riusciti a svelare i meccanismi di locomozione della cocaina, dell’ ‘erba’ e del ‘fumo’, dalla zona occidentale di Napoli a Sessa Aurunca. Fino, addirittura, ad ascoltare in caserma gli acquirenti degli ‘autopusher’, che ammettevano di aver comprato dosi, previa ordinazione al telefono, e con pagamento al momento della consegna o poco prima. Il Riesame partenopeo, in accoglimento delle istanze discusse dagli avvocati Marco Bernardo e Giuseppe Milazzo, ha disposto la scarcerazione del Cacace. I due difensori hanno attaccato il provvedimento cautelare, tacciandolo di incoerenza sul piano giuridico. Dunque si sono riaperte le porte di uno dei carceri più rigidi che il paese possa vantare. E il narcos ‘al volante’ potrà ora trascorrere il Capodanno con la propria famiglia.
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