Intesa raggiunta per le funicolari di Napoli. Anm e sindacati Cgil, Cisl e Uil, hanno siglato un accordo quadro che abbraccia tutti
i settori del trasporto pubblico cittadino. Mentre il Tribunale fallimentare ha ammesso il concordato preventivo proprio per Anm, salva, di conseguenza, dal fallimento. Trova cosi’ un esito positivo la vicenda delle funicolari di Napoli, che avevano subito uno stop per tre giorni consecutivi, nell’ultimo periodo di novembre, perche’ i capiservizio di turno dichiaravano di essere in malattia a due ore dall’inizio del proprio orario di lavoro. Le proteste erano scoppiate in seguito alla pubblicazione del prolungamento, nel week end, degli orari per la sola funicolare centrale. I dipendenti delle funicolari sono, nello specifico, 15 tra capiservizio e capi impianto, il cui livello retribuito viene calcolato in base a parametri che vanno da 100 a 250. In 13 hanno un livello pari a 193, ma svolgono mansioni di livello 205, quello dei restanti due lavoratori. Il costo annuale lordo per questi adeguamenti e’ pari a 15mila euro. “Sono state accolte le nostre richieste – fa sapere Antonio Aiello di Uil Trasporti Campania – con le funicolari si parte in fretta, forse gia’ dal prossimo weekend, per la Linea 1 della metro dovremo attendere degli adeguamenti, ma siamo a buon punto”. L’accordo siglato oggi prevede la riorganizzazione in senso generale del settore funicolari; l’esigibilita’ dell’accordo del 30 ottobre 2015 e la sua applicazione; la struttura organizzativa della linea uno da rendere funzionale in riferimento allo stesso accordo; organizzazione del personale di macchina delle linee metropolitane; la predisposizione della selezione per le figure professionali di addetti all’esercizio; riorganizzazione della struttura dell’area sosta; organizzazione del lavoro per officina manutenzione rotabile impianti fissi relativa struttura tecnico organizzativa.
Articolo pubblicato il giorno 12 Dicembre 2018 - 14:02