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Doppio appuntamento al Marte per la mostra ‘L’esclusione del diverso’

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Alta due metri e mezzo e larga oltre due è stata realizzata solo con i ritagli di giornale
Domenica 23 il teatro dell’associazione Musikè in collaborazione con l’Eclissi con
Noi pupazzi, storia di una vita sconvolta dal razzismo” scritto e diretto da Marco De Simone. Prosegue così “L’esclusione del Diverso. Le leggi razziali ottanta anni dopo”, l’evento organizzato dall’Associazione Culturale “C’è Cultura su Marte” in programma fino a gennaio 2019 al Marte – Mediateca Arte Eventi di Cava dei Tirreni.
E mentre a distanza di un mese si registrano già oltre un migliaio di visitatori provenienti dalla tutta la regione, questa settimana tocca agli studenti essere protagonisti. particolare attenzione è rivolta alle scuole del territorio al fine di sensibilizzare gli studenti al tema dell’evento. Ogni mattina sarà proposta la visita guidata teatralizzata al percorso espositivo, condotta dal maestro Giuseppe Basta, e su richiesta, una matinée a scelta tra gli spettacoli previsti di sera, al fine di imprimere nella memoria degli studenti, con la rappresentazione scenica, concetti ed episodi di quella tragica e vergognosa pagina che la storia del novecento ha conosciuto.
Giovedì 20 dicembre (alle 18) i ragazzi del Liceo Artistico Sabatini Menna di Salerno presenteranno l’elaborato “La zattera della Medusa”. Un po’ come già è accaduto in passato con la riproduzione di “Les demoiselles d’Avignon” in occasione della mostra “Pablo Picasso e altri viaggiatori”, quest’anno gli studenti hanno scelto un’opera legata ad un fatto di cronaca che colpì l’opinione pubblica francese: la sfortunata storia della brigata Meduse. Impegnati da quattro settimane nella realizzazione del quadro, un elaborato di importanti dimensioni – circa 250 cm di altezza per 350 cm di larghezza – con la tecnica del collage utilizzando ritagli della rivista Eastwest, i ragazzi presenteranno al pubblico “La zattera della Medusa”, un’opera che, con centinaia di anni d’anticipo, mostra ciò che vediamo ancora oggi nelle immagini di cronaca che riguardano i cosiddetti “viaggi della speranza” che centinaia di persone affrontano in cerca di una vita migliore. Infatti il famoso quadro dipinto da un giovane Theodore Gericault tra il 1818 e il 1819, ritrae la scena di un naufragio finito in tragedia, divenuto simbolo della Francia postnapoleonica che, anche con il passare del tempo, rimane un forte emblema della condizione umana, in bilico tra disperazione e salvezza. Alla presentazione moderata dal dottor Giuseppe Scognamiglio (direttore di Eastwest, rivista di geopolitica) ci saranno anche Ester Andreola (Sabatini-Menna), Pippo Zarrella (scrittore), Gerardo Pelosi (Il Sole 24 Ore). Domenica 23 dicembre alle 19.30 invece, gli space del polo culturale metelliano si trasformeranno in palcoscenico per accogliere e applaudire lo spettacolo “Noi pupazzi, storia di una vita sconvolta dal razzismo” scritto e diretto da Marco De Simone, a cura dell’associazione Musikè in collaborazione con la Compagnia dell’Eclissi. Lo spettacolo, originale per testo e musiche, denuncia l’orrore della discriminazione e della persecuzione con la delicatezza delle metafore narrate dal protagonista e la crudeltà del dato storico presente nei contributi video. Una storia di fantasia basata sulle testimonianze reali dei sopravvissuti alla shoah. Adatto a tutte le età. Il burattinaio Saul fa sognare gli abitanti del suo paese con le favole che inventa e mette in scena per loro. L’avvento delle leggi razziali del ’38 sconvolge la sua vita, come quella di migliaia di altre persone, ma non sopprime la necessità di dare voce ai suoi pupazzi. Continuerà a raccontare le sue storie alle persone che fuggono e si nascondono con lui, offrendo loro l’occasione per distrarsi, commuoversi, sorridere, nonostante la realtà inaccettabile che li circonda. La mostra è visitabile tutti i giorni, dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00; Il costo del biglietto è di € 3,00 per il solo ingresso al percorso espositivo, il sabato è prevista la visita guidata teatralizzata alle ore 19:00 al costo di € 4,00. Il biglietto per gli spettacoli serali è di €10,00 ingresso al percorso espositivo incluso. Per informazioni e prenotazioni: 089 9481133 – 333 6597109.
L’esposizione iconografica si distingue in due sezioni, la prima: “A lezione di razzismo. Scuola e libri durante la persecuzione antisemita (1938 – 1943)”, a cura di Pamela Giorgi e Giovanna Lambroni, con la collaborazione di Dora Liscia Bemporad e Irene Zoppi.
Durante il fascismo, i temi dell’appartenenza etnica e del culto della razza furono veicolati in vari modi, tra i quali il rigoroso intervento sulla scuola, sull’editoria scolastica, sulla letteratura giovanile d’evasione e su un genere molto amato dalle giovani generazioni: il fumetto. Educatori, scrittori, artisti e illustratori, in molti contribuirono a diffondere il seme del razzismo, traducendo in linguaggio pedagogico e in figure accattivanti temi e atteggiamenti in cui la diffidenza pregiudiziale verso l’altro contribuiva alla realizzazione di un progetto educativo di creazione del “noi”.
All’interno del percorso espositivo, l’Archivio storico di Indire ha messo a disposizione il suo patrimonio documentario fatto di quaderni, materiali didattici, libri e fotografie che delineano i processi formativi con i quali si tentò di costruire il nuovo “uomo fascista”, attraverso la creazione del nemico interno, l’esclusione dei diversi, il mito della razza e della “pura stirpe italica”. La mostra intende portare alla luce anche alcuni aspetti spesso poco considerati, relativi all’applicazione delle leggi razziali del 1938 nella scuola fascista; tra i documenti figurano anche quaderni e album di piccoli studenti ebrei alla vigilia delle leggi razziali. Ad essa è affiancata la seconda sezione dal titolo “Una storia diversa” dedicata al territorio campano ed al Museo della Memoria “Giovanni Palatucci” di Campagna, luogo in cui in quegli stessi anni furono istituiti due campi di reclusione per ebrei provenienti dal Nord Italia e che hanno visto come protagonisti i cugini Giovanni e Giuseppe Maria Palatucci, rispettivamente funzionario della Polizia a Fiume e Arcivescovo di Campagna. In mostra documenti, pannelli e materiale video riferiti all’unico museo della memoria in Campania e provenienti anche dall’Archivio di Stato di Salerno.
L’esclusione del Diverso è organizzato dall’Associazione Culturale C’è Cultura su Marte, in collaborazione con Marte Mediateca Arte Eventi di Cava de’ Tirreni, con il contributo di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) e Biblioteca Marucelliana (MIBAC) di Firenze, Fondazione Ambron Castiglioni, Museo Ebraico di Bologna, Archivio di Stato di Salerno (MIBAC), Museo della Memoria e della Pace – Centro Studi “Giovanni Palatucci” di Campagna, Associazione Fuori Tempo – Teatro Luca Barba, Musiké, Compagnia dell’Eclissi di Salerno, Arcoscenico – La Bottega della Ribalta, Eastwest – Rivista di Geopolitica, Liceo Artistico Sabatini-Menna; con il patrocinio di Regione Campania, Provincia di Salerno e Comune di Cava de’ Tirreni. L’evento è reso possibile grazie al sostegno di: TransItalia, Easy Tech, Del Priore, Banca Sella, V&G Costruzioni Srl, Cava Cuscinetti Srl, TR 2000 Srl.


Articolo pubblicato il giorno 19 Dicembre 2018 - 13:47

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