Caserta. Il Ministero della Pubblica Istruzione discrimina i dirigenti scolastici che provengono dalla carriera di docente: lo ha stabilito il giudice Chiara Cucinella del Tribunale di Napoli Nord che ha accolto il ricorso di un gruppo di dirigenti scolastici. Secondo il giudice, è discriminatoria la condotta del Ministero della Pubblica Istruzione che non corrisponde ai dirigenti scolastici che provengono dalla carriera di docente, la retribuzione individuale di anzianità (R.I.A.), ovvero l’assegno ad personam parametrato alla precedente mansione che, invece, viene normalmente corrisposto alle altre tipologie di dirigenti. Il ricorso è stato presentato da una decina di dirigenti scolastici, tutti in servizio in scuole medie e superiori di Aversa e comuni limitrofi, ex docenti e assunti mediante concorso. Il giudice ha riconosciuto ai ricorrenti somme che variano da 10.000 a 40.000 euro. Il magistrato ha accolto le tesi del legale dei dirigenti, Pasquale Marotta, che nel ricorso ha evidenziato la disparità di trattamento tra lavoratori che svolgono la medesima funzione e ruolo, ma che vengono retribuiti in maniera differente: da un lato gli ex presidi, ovvero coloro che sono divenuti dirigenti scolastici per essere già nel ruolo direttivo, e gli ex presidi incaricati (ricoprono incarichi annuali nelle sedi vacanti), che percepiscono un assegno sostanzialmente identico alla Ria, dall’altro i dirigenti scolastici assunti con concorso, che sono peraltro inquadrati nella medesima Area V del Contratto collettivo nazionale Dirigenza Scuola, che non percepiscono nulla a titolo di riconoscimento della precedente mansione.
Articolo pubblicato il giorno 3 Dicembre 2018 - 18:27