Daniela Martani parla a Rai Radio2, nel corso del format “I Lunatici”, del suo salvataggio di cinque cani a Napoli: “C’erano questi cinque cani legati a catena davanti alla porta di casa situata al piano terra. Mi sono introdotta in questa via e li ho visti, ho chiesto spiegazioni a quello che doveva essere il proprietario, a un certo punto mi hanno detto di andarmene perché quei cani erano di brutti ceffi, brutte persone. Ora questi cani sono stati adottati, erano tenuti per i combattimenti o per farli procreare. Erano in mano a brutti ceffi, si parla addirittura di camorra napoletana. Il mio nome non è apparso fino ad ora, adesso che questi cani hanno trovato una nuova sistemazione ho voluto raccontare cosa è accaduto, perché non bisogna mai voltare la testa davanti a chi ha bisogno di aiuto, sia che si tratti di esseri umani sia che si tratti di animali”. Martani ha poi raccontato di aver ricevuto un messaggio da Fedez: “Attacco da diverso tempo Chiara Ferragni perché continua a pubblicizzare pellicce sui suoi social. Anche Fedez ha indossato un pelliccione di coyote di un famoso marchio. Lui è un po’ ipocrita, aveva scritto una canzone contro le pellicce, poi si è sposato Chiara Ferragni ed ha cambiato idea. Ultimamente ho fatto un altro post dove ho taggato sia lui che Chiara Ferragni, insieme ad altri marchi che continuano a produrre pellicce, domandandomi se fossero intenzionati a smettere di usare pellicce o se avessimo invece dovuto definirli assassini. C’era il punto interrogativo. Lui mi ha scritto in privato minacciandomi di portarmi in tribunale, è rimasto molto colpito sia per lui che per la sua compagna. Mi ha detto che li ho chiamati assassini, ma non è così. Questa gente che continua nel 2019 a sponsorizzare il massacro di animali innocenti solo per vanità è intollerabile. Non si può più accettare una cosa del genere. Venissero a vedere con me un video in cui vengono scuoiati vivi gli animali. Chi usa le pellicce si dovrebbe vergognare di camminare per strada. Persone con milioni di fans dovrebbero assumersi la responsabilità di lanciare anche dei messaggi etici”.
Articolo pubblicato il giorno 18 Dicembre 2018 - 09:22