La Castellammare calcistica e non solo piange la prematura scomparsa di Paolo D’Arco, l’uomo che con il suo entusiasmo fece rinascere la Juve Stabia agli inizi degli anni Duemila. Paolo D’Arco, ex dirigente della Lega delle Cooperative ed ex consigliere comunale del Pci prima e assessore poi, era stato in grado , grazie alla sua geniale intelligenza di riportare la Juve Stabia nel calcio che conta. Tante le manifestazioni di affetto e vicinanza alla famiglia in queste ore. In tanti gli riconoscono la sua lealtà morale, culturale e politica. Anche la Juve Stabia ha voluto ricordarlo con un commosso comunicato. “Un triste evento ha, purtroppo, sconvolto, in queste ore il mondo gialloblù e che, inevitabilmente, fa passare in secondo piano le gioie legate ai brillanti risultati che stanno ottenendo le vespe, nel corso dell’attuale stagione calcistica. La Juve Stabia, con profonda costernazione, apprende la notizia della scomparsa di Paolo D’Arco, stabiese di nascita e Presidente della Juve Stabia, dalla stagione calcistica 2002/2003 alla stagione calcistica 2005/2006, per poi esserne socio fino al 2007. Grazie a Paolo D’Arco, nell’estate del 2002, si è realizzata la rinascita del calcio nella Città di Castellammare di Stabia. Indelibili sono rimasti i ricordi degli importanti traguardi ottenuti nella stagione 2003/2004, con la vittoria del campionato di serie D e della Coppa Italia di serie D che, di fatto, hanno fatto da preludio ai successi ottenuti, negli anni successivi, dai Presidenti Manniello e Giglio.
Ogni tifoso gialloblù ha impresso, nella propria mente, la stagione 2003/2004 quando la Juve Stabia, guidata dall’amato Paolo, riuscì a trionfare nel campionato di serie D, ritornando tra i professionisti, aggiundicandosi, poi, in un Menti gremito, in ogni ordine di posto, la Coppa Italia di serie D.
S.S.Juve Stabia, con grande commozione, si unisce al dolore della famiglia D’Arco consapevole che questo è un giorno tristissimo per tutti i tifosi stabiesi.
Grazie Paolo rimarrai per sempre nei nostri cuori nella consapevolezza che, dall’alto, continuerai a guidare le vespe, con l’amore e la gioia che ti hanno sempre contraddistinto”.
Articolo pubblicato il giorno 13 Dicembre 2018 - 10:03