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Castellammare, pentiti da ‘abbruciare’, la consigliera comunale: ‘Togli la foto, meno si vede meglio è…’

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Castellammare. “Caro Giovanni, togli la foto, rendi un servizio. Meno si vede meglio è”. E’ il commento del consigliere comunale di maggioranza Sabrina Di Gennaro al post di dissenso del coordinatore cittadino della Lega, Giovanni Tito, in merito alla vicenda relativa al manichino bruciato in occasione dei falò dell’Immacolata in un quartiere della città. “Questa non è Castellammare che annovera nomi illustri in ogni settore. Noi ci meritiamo ben altro. Noi ci dissociamo e gridiamo viva la legalità”. E’ invece il pensiero di Tito che ha scelto questa didascalia per postare la foto che ha fatto il giro dei quotidiani locali ma che da due giorni, ormai, è passata anche per i maggiori telegiornali nazionali. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta, le indagini sono state affidate ai carabinieri. Le minacce ai pentiti sono la risposta agli arresti della settimana. E’ questa la sintesi delle parole del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. Il caso, che è diventato di dominio nazionale, è stato commentato da tantissimi esponenti della politica ma anche da persone impegnate nella lotta per la legalità. Ci va pesante, invece, il magistrato stabiese Nicola Russo che affida la sua riflessione ai social. “Sindaco Cimmino – scrive su Facebook Russo – non se la cavi con una frasetta impaurita e di circostanza. Queste cose vanno condannate apertamente e chiaramente. Con nomi e cognomi. Il Savorito è degli operai ed impiegati onesti. Il Bronx è dei clan Esposito e d’Alessandro. La camorra (che ormai si veste anche con gli abiti buoni per potersi sedere ben accettata ai tavoli del centro città) ha nella nostra città nomi e cognomi. Sono solo persone. Culturalmente squallide, moralmente vigliacche, e che a questa città, a ciascun suo operaio, commerciante, studente, professionista, imprenditore ha solo sottratto prospettive di sviluppo e ricchezza”. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta, le indagini sono state affidate ai carabinieri.


Articolo pubblicato il giorno 9 Dicembre 2018 - 22:00

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