Castellammare di Stabia. Alle immagini, finite su tutti i telegiornali, del manichino pronto ad essere bruciato su un falò, a quelle del flop della marcia della legalità, si aggiunge un’ulteriore foto vuota ma ricca di significato. E’ l’immagine deserta dell’aula Consiliare intitolata a Falcone e Borsellino, simbolo del potere cittadino e della legalità. E’ il consiglio comunale che non si è celebrato dopo la bufera che si è abbattuta sulla città nelle due ultime settimane partita con l’operazione Olimpo. Il primo consiglio comunale delicato dell’era Cimmino si rivela un flop, un po’ come la macia per la legalità organizzata per lunedì mattina che non ha visto nessuno, eccetto qualche forza politica, partecipare. Variazione di bilancio, atto di indirizzo al Commissario liquidatore di Sint, partecipata che detiene il patrimonio immobiliare di Terme di Stabia, ricostruzione di un fabbricato in via Santa Croce. Quest’ultimo viene riproposto già da qualche consiglio ma mai approvato e pare che la pratica manchi di qualche documento. Il punto, però, più importante è la variazione di bilancio di quasi mezzo milione di euro, una cifra che per la maggiore andrà a finanziare gli eventi di Natale, un Natale amaro per il primo cittadino Cimmino che si ritrova a fare i conti con una maggioranza non più “allineata e compatta”. E non è da escludere che a molti esponenti delle liste a sostegno del sindaco non sia piaciuto l’iter e il risultato che hanno portato alla realizzazione degli eventi in città. In aula ieri alla prima e seconda convocazione il gruppo di Forza Italia, Vincenzo Ungaro in veste di Presidente del Consiglio Comunale, Emanuele D’Apice ed Enrico Santaniello. L’opposizione decide di abbandonare l’aula facendo slittare di fatti il consiglio comunale il 28 dicembre alle ore 09.00, data limite per l’approvazione della variazione di bilancio che essere votata entro il 31 di dicembre. Ne è così nato uno scontro tra opposizione che ha attaccato Cimmino e viceversa. “La maggioranza non riesce a tenere il numero legale al primo consiglio Comunale più delicato dell’era Cimmino – dicono Laura Cuomo, Andrea Di Martino, Massimo De Angelis, Concetta Donnarumma, Eutalia Esposito, Francesco Iovino, Francesco Nappi, Giovanni Nastelli, Tonino Scala – Solo 8 consiglieri hanno risposto all’appello del Sindaco, nonostante il susseguirsi di riunioni e cene di questi giorni. All’ordine del giorno c’era la ratifica di circa 420 mila euro serviti a finanziare le iniziative del Natale ed interventi straordinari per la pulizia straordinaria delle strade cittadine. Un consiglio convocato, su iniziativa delle opposizioni, per discutere anche del futuro del patrimonio termale. Innanzi ad una discussione di tale portata, la maggioranza non ha retto alle fibrillazioni di questi giorni. In una fase delicata per la città, dopo gli arresti della operazione “Olimpo”, ci saremmo aspettati una reazione all’altezza della delicatezza delle questioni all’ordine del giorno. Invece siamo innanzi a superficialità ed approssimazione. La Città non merita questo. Il sindaco deve avviare subito una riflessione sull’azione da mettere in campo. In questo modo rischia solo di mandare allo sbando la città”.
Il primo cittadino, dal canto suo, ha attaccato l’opposizione accusandola di aver lasciato l’aula e di non aver dato la possibilità di iniziare i lavori consiliari.
“Scappavano da maggioranza, scappano anche da minoranza – dice il Sindaco – La fuga di un’opposizione sciocca e opportunista ha fatto saltare l’odierno consiglio comunale. I consiglieri di opposizione erano presenti e sono andati via, facendo venir meno il numero legale, a fronte dei contrattempi che hanno impedito ad alcuni consiglieri di maggioranza di arrivare puntuali all’appello. L’atteggiamento della minoranza è una mancanza di rispetto nei confronti della città, ancora una volta mortificata da chi in passato non ha avuto la capacità di governarla sotto tutti i profili, portandola allo sfascio. Il consiglio comunale, tra l’altro, prevedeva tra i punti all’ordine del giorno anche la discussione sulla mozione presentata dall’opposizione sul futuro del patrimonio termale, l’unico atto politico a fronte di una serie di provvedimenti di natura tecnica previsti dall’amministrazione comunale. L’opposizione, in pratica, ha rinunciato a discutere un atto di indirizzo per il quale essa stessa ha presentato richiesta di convocazione del consiglio comunale, il primo atto prodotto dalla sterile minoranza in sei mesi tra cene e riunioni fumose in via Plinio. Respingiamo nei toni e nei contenuti e rispediamo al mittente, inoltre, le illazioni relative alla correlazione tra le vicende giudiziarie delle ultime settimane e il mancato svolgimento del consiglio comunale. Chi vuol discutere di camorra non scappa come questa opposizione di conigli e sciacalli della politica. Il terrorismo psicologico dell’opposizione rappresenta un tentativo maldestro e puerile di fare ostruzionismo sull’attività politica e amministrativa che stiamo mettendo in campo e che ci apprestiamo a portare avanti nei prossimi anni”.
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