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Caso Koulibaly, i funzionari di polizia: ‘Le regole attuali non funzionano’

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“La mollezza di un sistema che non comporta alcuna seria conseguenza per chi viola la legge in occasione di incontri sportivi ha mostrato ieri per l’ennesima volta le sue nefaste conseguenze. I drammatici eventi che si sono verificati per la partita Inter-Napoli, e che non rappresentano una novita’, sono lo specchio di una delirante violenza mai sopita, tale da aver da tempo trasformato il mondo del calcio in un’enorme macchina che inghiotte i soldi dei contribuenti, mettendo sistematicamente in pericolo la vita e la sicurezza di tutti, provocando ogni volta feriti quando non morti fra le forze dell’ordine, sottraendo un insostenibile numero di uomini e mezzi al controllo del territorio, e producendo un indecente ammontare di guadagno solo per pochi. Tutto questo non ha nulla a che fare con lo sport e la passione calcistica”. Duro il commento di Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, Federazione sindacale di Polizia, dopo i gravissimi fatti accaduti ieri in occasione della partita Inter-Napoli, che fra l’altro sono costati la vita a un tifoso investito prima dell’inizio dell’incontro. “L’incontro di ieri e’ stato funestato da scontri, accoltellamenti, cori razzisti – insiste Mazzetti – sembra un bollettino di guerra ed e’ inconcepibile che si arrivi a giocare una partita di calcio in queste condizioni come se leggi e regolamenti non esistessero. Ma l’ordine pubblico e’ una questione delicatissima da gestire, e non si puo’ fare a scaricabarile lasciando all’autorita’ di pubblica sicurezza la decisione di far giocare o meno o di interrompere una partita in un contesto di generale lassismo. Le regole che noi dobbiamo far rispettare devono essere severe, chiare e inviolabili: la Federazione deve avere il coraggio di assumersi responsabilita’ che servono a difendere davvero lo sport, la politica di prevedere reazioni autorevoli per garantire i cittadini, e l’autorita’ giudiziaria di dare concretezza a una dura risposta dell’ordinamento. Gli stop alle partite devono essere automatici in precise circostanze, le partite, anche se disputate per arginare ulteriori effetti esplosivi di certa violenza bestiale, devono essere assegnate a tavolino di fronte a ogni violazione di protocolli e regole che si verifichino prima e dopo gli incontri. Le pene per i trasgressori delle leggi devono essere durissime e reali, e parliamo di carcere non di Daspo che in pratica non servono a nulla. Sarebbe doveroso inoltre pensare anche di abolire tutte le trasferte e lasciare gli stadi ai soli tifosi delle squadre che giocano in casa, perche’ non c’e’ interesse economico legato ad alcuno sport al mondo che, vissuto in questa maniera assurda e bestiale, possa giustificare le spese, i pericoli e le vite che ancora ci costano le partite in Italia”.


Articolo pubblicato il giorno 27 Dicembre 2018 - 19:30

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