“Tu sei della famiglia, ma don Adolfo è peggio della famiglia!”: Michele Carolei, fratello di Paoluccio, non ha dubbi sull’importanza e la considerazione che l’imprenditore Adolfo Greco ha nell’ambito della ‘famiglia’, intesa come organizzazione criminale. L’attestato di stima è più che un attestato e viene espresso in un momento critico per Greco, quando Gaetano Vitale, ‘o mariuolo, invia un messaggio intimidatorio all’imprenditore attraverso i suoi dipendenti. L’imbasciata viene recapitata a don Adolfo che allerta Michele Carolei, fratello di Paolo, per chiedere di intervenire. E Carolei si mette a disposizione, non solo. Nella scelta tra l’imprenditore e Vitale, uomo vicino al clan D’Alessandro, Michele Carolei sceglie Greco. In una delle intercettazioni captate nell’ufficio del ‘re del latte’, il fratello di Paoluccio spiega a don Adolfo cosa ha detto al suo sodale Gaetano Vitale, il ras del quartiere del Gesù: “Ho detto stammi a sentire, te lo dico perché ti conosco, tu sei della famiglia come dite voi, don Adolfo è peggio della famiglia! Dobbiamo fare solo i bravi! Disse ‘no ma non esiste proprio’. Allora mo solo il piacere di parlarci perché le parole che dice don Adolfo e quelle saranno!”. Carolei invita Vitale a ‘calmarsi’ e a parlare con Adolfo Greco, preannunciandogli che tra i due chi deve fare il ‘bravo’ è Vitale, in quanto la parola dell’imprenditore vale molto di più. Il Gip nell’ordinanza che ha portato in carcere Greco, insieme ad esponenti del clan D’Alessandro, Afeltra e Cesarano, sottolinea proprio questa circostanza: l’importanza che don Adolfo ha nell’ambito dell’organizzazione criminale dei D’Alessandro, tanto che Carolei non ha dubbi su chi parteggiare nella contesa tra l’imprenditore e Vitale, nonostante quest’ultimo abbia un ruolo non da poco nel clan. “Con le succitate affermazioni Carolei Michele attribuiva a Greco una valenza assoluta nel panorama criminale stabiese, finanche ad indicarlo quale portatore di interessi tali da porsi in posizione superiore rispetto a qualsivoglia prerogativa del clan – scrive il gip esaminando le intercettazioni ambientali -. Tale scenario giustificava Carolei Michele a rivolgere a Vitale una “filippica” dal significato inequivocabile: ‘Dobbiamo fare solo i bravi!'”.
Nella contesa tra Greco e Vitale, sarebbe stato quest’ultimo a ‘soccombere’, secondo Carolei, don Adolfo avrebbe dettato le regole e ‘o mariuolo doveva sottostare.
Michele Carolei si sente investito di un ruolo importante e la sua parola, sia con Adolfo Greco che con Gaetano Vitale vale quanto quella del fratello Paoluccio, attualmente in carcere. “Michele è Paolo!” ribadisce Carolei a Greco durante quella conversazione, pur affermando una sua autonoma posizione. Secondo il Gip, Greco gode di assoluto rispetto negli ambienti delinquenziali stabiesi, lo confermano le parole del suo interlocutore quando invita l’imprenditore a fissare un appuntamento con Gaetano Vitale per chiarire la situazione della ‘bussata’ e a decidere il giorno e l’ora. “Ditemi quando devo venire” chiede Michele Carolei a Greco e poi conclude: “Allora non avete capito, lo dovete decidere voi mica lo devono decidere loro! Mercoledì, giovedì ditemi?”. Greco, infine, decide quando convocare i Vitale e Michele, come se parlasse con uno del suo gruppo, dice a Greco: “…dobbiamo fare in modo di fare quello che diciamo noi”. E l’imprenditore risponde: “…sicuramente, sicuramente!”.
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