Erano stati tutti condannati a pene alte, accusati di essere gli imprenditori della camorra che gestivano gli affari dei Lo Russo di Miano, quartiere Nord di Napoli, negli ospedali cittadini. Servizi di pulizie, di manutenzione per alcuni dei nosocomi piu’ importanti della citta’. Ma la quinta sezione penale della corte di Appello di Napoli, presidente Maurizio Stanziola (a latere Pia Diani e Maria Delia Gaudino) ha emesso un’ordinanza con la quale scarcera gli imputati per scadenza dei termini di fase, quelli cioe’ che vanno dalla sentenza di primo grado alla fissazione dell’appello. Scaduti da un mese. Tornano del tutto liberi, Francesco Orru’, condannato in primo grado a sei anni, Antonello Festa, condannato a 8. Restano detenuti per altri reati, ma libero su questo processo, il boss Vincenzo Lo Russo detto “‘o signore”, condannato in primo grado a 10 anni, Giulio De Angioletti che era stato condannato a 16 anni. L’istanza e’ stata presentata dall’avvocato Domenico Dello Iacono che ha dimostrato che i termini di fase fossero scaduti da un mese. La sentenza di primo grado fu emessa lo scorso anno il 27 novembre del 2017. Il giudice annuncio’ il deposito della sentenza in 90 giorni. Automaticamente i termini di fase aumentavano di tre mesi. Ma subito dopo la sentenza di primo grado era intervenuta la Corte di Cassazione che aveva deciso che l’automatismo della “dilatazione” dei termini non sarebbe piu’ avvenuta automaticamente, com’era prima di novembre dello scorso anno, ma solo se espressamente richiesto dal giudice che emetteva sentenza. Questo e’ stato il black out che ha generato la scadenza termini. Il processo d’Appello e’ stato infatti fissato per giovedi’ scorso ma mentre la Procura generale riteneva che i termini erano stati prorogati fino a febbraio la difesa ha dimostrato che erano scaduti da un mese.
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