Arzano. Beni confiscati alla camorra, alloggi popolari e rapporti tra camorra e politica: il senatore Michele Giarrusso, membro della commissione parlamentare antimafia, chiede l’Accesso presso il comune di Arzano. Con una propria interrogazione parlamentare (Atto n. 3-00455 con carattere d’urgenza) nella seduta del 5 dicembre, il senatore Giarrusso scrive al ministro degli Interni Matteo Salvini per denunciare la situazione relativa alla possibile e grave compromissione di alcuni apparati istituzionali. “Premesso che – si legge in sintesi – a quanto risulta all’interrogante: un articolo pubblicato il 26 novembre 2018 sul sito on line “Cronache della Campania”, riporta quanto accade relativamente alla gestione del patrimonio edilizio del Comune di Arzano (Napoli). In particolare le case di proprietà del Comune risulterebbero occupate da soggetti che non ne hanno titolo o, peggio, sospettati di appartenere alla criminalità organizzata, i quali, approfittando della lentezza burocratica nella gestione delle stesse, riuscirebbero a imporre la propria volontà nei confronti della cittadinanza tutta e, addirittura, dello stesso Comune di Arzano; nell’articolo vengono descritti numerosi abusi edilizi commessi a difesa delle proprie, non certo legali, attività, come si sarebbe verificato nel rione di via Colombo, dove sono sorti nella più tragica indifferenza muri, recinzioni, aperture di vani, e, addirittura, accorpamenti di unità immobiliari in pregiudizio della normale circolazione e fruibilità dei beni, che dovrebbe essere la caratteristica degli spazi comuni a disposizione della cittadinanza; detta situazione risulta simile nei diversi agglomerati urbani di Arzano; addirittura, nel rione di via Colombo, il solo avvicinarsi scatena l’interesse di “pali” e vedette, appostati ai lati delle due vie che intersecano l’agglomerato delle case popolari, che agirebbero incontrollati e con la totale indifferenza delle istituzioni, si chiede di sapere: se corrisponda a verità quanto riportato nel suddetto articolo e, in caso positivo, se non si intenda promuovere un’ispezione presso il citato Comune, al fine di ristabilire la legalità quanto meno nella gestione del patrimonio abitativo comunale; se non si intenda rafforzare le misure di contrasto alla criminalità che, come evidenziato dall’articolo, in quelle zone starebbe assumendo il totale controllo del territorio”. Una situazione esplosiva che segue di qualche mese la richiesta del senatore Antonio Iannone (FdI) che vista la gravità dei fatti accaduti aveva inteso chiedere al ministro l’invio della commissione d’Accesso presso il medesimo comune. A pesare come un macigno l’immissione in servizio di vigili urbani condannati per reati contro la pubblica amministrazione.
Rosaria Mazzei
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