E’ di rissa aggravata a causa di un morto e quattro feriti, lesioni e lancio di razzi l’accusa di cui devono rispondere i tre tifosi interisti arrestati per gli scontri prima dell’incontro Inter-Napoli. I tre compariranno domani mattina davanti al gip di Milano Guido Salvini. A quanto si e’ saputo, uno dei quattro napoletani feriti e’ stato colpito da una roncola che e’ poi stata trovata sul posto dagli investigatori della Digos. Sette provvedimenti Daspo a carico di altrettanti ultras interisti. A emetterli e’ stato il Questore di Milano, Marcello Cardona, in seguito ai violenti scontri tra ultras avvenuti la sera del 26 dicembre in via Novara, prima della partita Inter-Napoli. Le indagini effettuate dalla Digos, hanno consentito di individuare nove assalitori, tre dei quali subito arrestati, che si sono resi protagonisti del violento attacco nei confronti degli ultras del Napoli. Sette dei nove aggressori, tutti italiani e di eta’ compresa tra i 18 e i 48 anni, sono stati immediatamente colpiti dal provvedimento Daspo del Questore di Milano, esteso anche alle competizioni calcistiche internazionali (champions league, europa league, supercoppa europea, coppa intercontinentale ed altre), mentre sono tuttora in corso indagini ed approfondimenti sulla posizione degli altri due soggetti indagati, nonche’ sugli altri partecipanti all’aggressione. Sei degli assalitori raggiunti dal provvedimento, risultano gravati da numerosi precedenti penali, inoltre cinque di essi erano gia’ stati colpiti da diversi provvedimenti Daspo emessi anche in altre province per aver preso parte ad episodi violenti anche nell’ambito di diverse discipline sportive, mentre il settimo, di 21 anni, risulta incensurato.
Saranno interrogati domani Luca Da Ros, Francesco Baj e Simone Tira, i tre tifosi interisti, tutti sotto i trent’anni, arrestati in relazione agli scontri pre-partita Inter-Napoli, in cui e’ morto travolto da un suv un altro ultra’, Daniele Belardinelli. Risponderanno alle domane del gip i tre interisti arrestati per gli scontri di mercoledi’ scorso prima di Inter Napoli. Lo hanno spiegato gli avvocati Mirko Perlino e Antonio Radaelli i quali hanno detto che i loro assistiti sono “molto provati” per la morte di Daniele Belardinelli, travolto da un Suv durante gli incidenti, ed avrebbero avuto nella rissa un “ruolo marginale”.Gli avvocati hanno spiegato che i loro assisiti non sono tra quelli che hanno portato Belardinelli in ospedale e hanno confermato che “sono stati gli stessi tifosi napoletani ad accorgersi della gravita’ di quanto era accaduto”, avvertendo gli interisti che c’era un uomo a terra. I tre arrestati, nell’incontro nel carcere di San Vittore, hanno raccontato agli avvocati che Belardinelli “era cosciente” quando e’ stato soccorso. Perlino e Radaelli hanno aggiunto di non sapere, allo stato, quale e’ l’esatta condotta che viene contestata ai tre interisti se non quella di aver partecipato alla rissa.
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