Un altro incendio in provincia di Caserta. Stavolta a bruciare sono i compattatori pieni di immondizia nella ex sede della Matese a Santa Maria a Vico. Si tratta del deposito del consorzio Synergie che gestisce la raccolta rifiuti nel comune di Santa Maria a Vico. Un brutto segnale che arriva a 24 ore dall’incendio che si sviluppato giovedì sera nel Cdr di Santa Maria Capua Vetere e nel giorno in cui il ministro del’Ambiente Sergio Costa è tornato a Caserta per dichiarare guerra ai criminali dei rifiuti.“
Il pensiero che ci sia un’unica mano dietro ai roghi negli impianti dei rifiuti del casertano subito si è fatto spazio
Una task force formata da cento specialisti in indagini di carattere ambientale dell’Arma dei carabinieri; più l’Esercito che vigilerà sui siti di rifiuti maggiormente a rischio. Sono le misure adottate dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica
Ora, però, l’attenzione è focalizzata su Pignataro, che rischia di ospitare i due nuovi impianti di rifiuti nell’area industriale. Da una parte c’è la società Fratelli Gentile Srl che ha richiesto l’autorizzazione per la realizzazione di un impianto per il trattamento dei rifiuti pericolosi sull’Appia, nell’ex zuccherificio Kerò; dall’altra la Euthalia Srl ha avviato la procedura per installare una struttura che dovrebbe gestire ben 60mila tonnellate di organici. Il 23 ottobre, l’amministrazione aveva voluto ribadire il proprio dissenso, nominando come consulenti Antonio Marfella e Gaetano Rivezzi. E il sospetto che l’ostruzionismo alla nascita dei nuovi siti sia legato all’incendio di quelli vecchi, si fa avanti con più forza.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 3 Novembre 2018 - 09:08
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