Napoli. Il reato e’ quello di traffico internazionale di droga; al centro del processo c’e’ un uomo salito alla ribalta delle cronache nazionali durante la finale a Roma di Coppa Italia del 3 maggio 2014, quando poco prima del match tra Napoli e Fiorentina mori’ il tifoso partenopeo Ciro Esposito. Si tratta di Gennaro De Tommaso, detto Genny ‘a carogna. Il pm aveva chiesto per lui venti anni di carcere, il gup Claudio Marcopido lo ha condannato a 18 anni. Il gruppo di De Tommaso era al centro di un traffico di sostanze stupefacenti che arrivavano a Napoli attraverso canali di rifornimento dall’Olanda e dalla Spagna. La Dda di Napoli che aveva ottenuto dal gip di Napoli l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, solo per sei persone, ma la richiesta era per oltre 60 indagati; riguardava pero’ un’indagine avviata dieci anni fa e per questo, secondo il magistrato che ha firmato il provvedimento, si sarebbe persa l’attualita’ della misura: il pericolo di fuga, la reiterazione del reato, l’inquinamento delle prove. Cosi’ finirono in carcere Genny, Gaetano De Tommaso, zio di Genny, condannato a 16 anni, e il suo braccio destro Giovanni Orabona, condannato invece a 20 anni.
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