Salute, ambiente e territorio sono i cardini del Protocollo d’intesa sulla Terra dei Fuochi in Campania firmato oggi a Caserta dal premier Giuseppe Conte e sette ministri. In realta’ un piano d’azione del governo contro i roghi tossici e gli interramenti abusivi di rifiuti, punta molto sulla prevenzione, con un rafforzamento della sorveglianza nei punti sensibili. Per questo saranno impiegati l’esercito – che presidiera’ i siti di lavorazione dei rifiuti che, secondo le prefetture di Napoli e Caserta, sono a rischio di incendi dolosi – i droni e un centinaio di carabinieri specializzati in reati ambientali. Saranno anche aumentati i vigili del fuoco pronti a intervenire sul territorio. L’azione sara’ anche affidata alle Asl e ai medici di base, per controllare l’aria e il territorio con la presenza anomala di malattie piu’ o meno gravi legate all’inquinamento da rifiuti. Di qui la presenza della Regione che ha competenza sulla sanita’. Il tutto con un livello di coordinamento che si spera migliore di quanto visto finora. La task force che il governo mettera’ in campo sara’ guidata direttamente da Palazzo Chigi e vi svolgera’ un ruolo di primo piano il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che da generale della Forestale ha perseguito i clan camorristici attivi nel settore. L’esecutivo gialloverde pensa in prospettiva di esportare il modello Campania in altre regioni, perche’ come ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, “i roghi tossici sono un fenomeno che riguarda tutte le zone d’Italia”, in misura differente. L’obiettivo a lungo termine e’ il cosiddetto “end of waste”,la fine della dispersione dei rifiuti, la loro trasformazione nell’ambito di un’economia circolare, come ha sottolineato il premier Giuseppe Conte. Per far cio’, non solo repressione, ma anche premi. “Il 31 marzo scade l’accordo Anci-Conai (Associazione dei Comuni e Consorzio nazionale imballaggi, ndr) – ha detto Costa -, io per il governo faro’ da pontiere per ottenere una differenziata di qualita’ e avviare il porta a porta con tariffa: chi inquina di meno paga di meno”. E’ la vera rivoluzione verde che vogliono realizzare i cinquestelle. Entro il 2035 non piu’ del 10% dovra’ essere conferito in discarica, ha stabilito l’Unione europea. Se la differenziata prendera’ davvero piede in Italia, assicura Costa, “non ci sara’ piu’ neppure abbastanza materiale per gli impianti”.
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