Napoli. Il Comune di Napoli incassa la prima vittoria nella diatriba sui conti in rosso e gli squilibri di bilancio. Le sezioni riunite della Corte dei Conti hanno sospeso gli effetti del blocco sulla spesa conseguente ai rilievi dei magistrati contabili campani sul bilancio del Comune di Napoli e hanno trasmesso gli atti alla Corte costituzionale, accogliendo in parte il ricorso dell’amministrazione partenopea. La deliberazione accoglie le tesi dell’Avvocatura del Comune di Napoli contro quella della Sezione Regionale di controllo della Campania che, nel settembre 2018, avrebbe accertato lo squilibrio del Bilancio 2018/2020 contestando al Comune di Napoli l’errato riassorbimento del Fondo di anticipazione di liquidità entro il Fondo crediti di dubbia esigibilità; la conseguente errata dell’extra deficit da ripianare negli esercizi successivi; il mancato accantonamento di risorse a fronte dei piani di dismissione dei beni patrimoniali L’udienza è stata presieduta da Mario Pischedda ed erano presenti in rappresentanza del Comune l’Avvocato capo Fabio Maria Ferrari, quale difensore dell’ente, e il capo di gabinetto Attilio Auricchio e il vicesindaco Enrico Panini. Dopo oltre 5 ore di Camera di Consiglio il presidente ha sospeso gli effetti del blocco della spesa fino alla decisione della Corte Costituzionale a cui ha trasmesso gli atti per valutare la legittimità costituzionale dell’art. 2 comma 6 D.L. 78/2015, cioè l’argomento relativo alla contabilizzazione del Fondo anticipazione di liquidità. La sentenza conferma la correttezza dei comportamenti contabili adottati dall’Ente e consente al Comune di Napoli di superare il blocco della spesa ex art.148 bis del TUEL, imposto dalla Sezione Regionale di Controllo della Campania.
Articolo pubblicato il giorno 21 Novembre 2018 - 19:35