Un uomo australiano e’ stato condannato a 10 anni di carcere per aver consigliato alla moglie il suicidio, in un caso che non ha precedenti a livello mondiale. Graham Morant, 68 anni, e’ stato ritenuto colpevole di aver aiutato la moglie – Jennifer Morant, 56 anni – a togliersi la vita, nel 2014. Lo riporta la Bbc. Secondo quanto ha spiegato il giudice Peter Davis, della Corte Suprema del Queensland, l’uomo e’ stato spinto dal desiderio di incassare l’assicurazione sulla vita della consorte, di cui era unico beneficiario: l’equivalente di circa un milione di dollari. La signora Morant soffriva di disturbi cronici, depressione e ansia, ma non era una malata terminale. Il giudice Davis ha tenuto a sottolineare che e’ la prima volta che una persona viene condannata per aver consigliato a qualcuno di suicidarsi. Morant si e’ detto non colpevole, ma secondo la giuria che ha esaminato il caso, la moglie non si sarebbe uccisa senza i suoi consigli. La donna e’ stata trovata morta vicino a un generatore a benzina nella sua auto, il 30 novembre 2014. Accanto al corpo, c’era un bigliettino: “Per favore, non rianimatemi”. Prima di suicidarsi – e’ stato riferito in tribunale – il marito l’aveva portata a comprare il generatore. Secondo l’accusa, Morant, un cristiano praticamente, aveva detto alla moglie che avrebbe usato i soldi dell’assicurazione per costruire una comune religiosa. “Lei si e’ approfittato della sua vulnerabilita’ di donna malata e depressa”, ha accusato il giudice Davis. L’uomo avra’ diritto di chiedere la liberta’ condizionale nel 2023.
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Articolo pubblicato il giorno 2 Novembre 2018 - 06:41