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Sgominata a Castel Volturno la gang del Nord Africani

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Castel Volturno. Si erano riappropriati di due piani dei “Palazzi Grimaldi” di Castel Volturno facendoli diventare una vera e propria “crack house” dove centinaia di clienti consumavano lo stupefacente appena acquistato. A conclusione di una laboriosa indagine fatta di intercettazioni e pedinamenti i carabinieri della stazione di Grazzanise a Castel Volturno, Giugliano in Campania – frazione Varcaturo – e Parma hanno dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso da questa Procura, nei confronti di 15 indagati (1 italiano, 1 indiano e 13 africani) gravemente indiziati, a vario titolo, di numerose condotte di detenzione e spaccio in concorso di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina e metadone. L’attività investigativa, compendiata nel decreto di fermo del Pubblico Ministero, costituisce la prosecuzione di analoga indagine – diretta da questa Procura a partire dall’agosto 2014 – che portò il 19 febbraio del 2015, all’arresto di 11 persone, ritenute responsabili dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti commessi all’interno dei medesimi “Palazzi Grimaldi”. A conclusione del processo di primo grado il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – rito abbreviato condannava gli imputati alla pena complessiva finale di anni 77 di reclusione.

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Il successivo segmento investigavo, oggetto del presente provvedimento pre-cautelare, recepisce gli esiti delle investigazioni svolte dal mese di dicembre 2017 ad oggi, indagini preliminari esperite dalla Procura di Canta Maria Capua Vetere e delegate alla Stazione Carabinieri di Grazzanise. In particolare veniva riscontrato un allarmante fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti all’esterno di un complesso immobiliare denominato “Palazzi Grimaldi” – ubicato nel Comune di Castel Volturno – edificio dove peraltro alcuni acquirenti abitualmente consumavano gli stupefacenti, concretizzando una vera e propria “crack house”. Le indagini sono state condotte attraverso la captazione di conversazioni telefoniche, i cui contenuti hanno trovato inoltre riscontro nelle dichiarazioni rese dagli acquirenti, nonché mediante sequestri di droga ed arresti in flagranza, operati a conclusione di mirati servizi di osservazione.

 

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Si giungeva pertanto ad accertare l’identità degli indagati a carico dei quali è stato raccolto un grave quadro indiziario, univoco e concordante, in ordine alla realizzazione di molteplici episodi di detenzione e cessioni di sostanze stupefacenti (complessivamente individuati in 143 casi) ad acquirenti provenienti dalla provincia di Caserta e dal basso Lazio. Nel corso dell’attività d’indagine si accertavano inoltre alcuni trasporti e consegne di sostanze stupefacente, del tipo eroina, a favore di persone dimoranti nella provincia di Teramo.
I contenuti delle conversazioni captate, che avvenivano attraverso un linguaggio criptico, decodificato (le sostanze stupefacenti venivano indicate facendo ricorso ai termini “scura”, “nera”, “bianca”, “italiana”, “africana”), hanno consentito di appurare e fotografare le modalità con cui gli indagati realizzavano l’illecita attività: invero, è stato possibile risalire sia al dato qualitativo che quantitativo della sostanza stupefacente, atteso che le cessioni avevano ad oggetto involucri di eroina e cocaina rispettivamente per un importo di euro 20 ogni 0.5 grammo ed euro 40 ogni grammo. Contestualmente all’esecuzione del decreto di fermo sono stati sottoposti a sequestro preventivo d’urgenza due dei piani dei cd. “Palazzi Grimaldi” con relative pertinenze, in quanto luoghi stabilmente destinati all’attività di spaccio. In attuazione del sequestro preventivo gli immobili sono stati sgomberati.
L’Ufficio G.I.P. di questo Tribunale e quello del Tribunale di Parma, in sede di convalida, condividendo in toto l’impianto accusatorio avanzato da quest’Ufficio, sia in relazione ai gravi indizi di colpevolezza che alle attuali esigenze cautelari, ha disposto per nove degli undici indagati sottoposti al fermo la custodia cautelare in carcere mentre per i restanti due quella degli arresti domiciliari.

 Gustavo Gentile

 


Articolo pubblicato il giorno 9 Novembre 2018 - 11:25


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