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‘Se non ci date quanto vi abbiamo chiesto andate a lavorare in Brasile’, le minacce del clan Orlando agli imprenditori

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“Ci dovete prestare 500 mila euro, guardate che non abbiamo paura, noi buttiamo a terra la gente e la uccidiamo”. Queste le minacce del clan Orlando-Nuvoletta. Gli uomini agli ordini del boss latitante Antonio “mazzulill” a Marano puntavano sulla strategia del terrore. E nell’ambito di una richiesta estorsiva avanzata a una famiglia di noti imprenditori edili della zona, anche l’interessamento della cosca per la politica. E’ quanto emerge tra le pieghe dell’indagine dei carabinieri, su delega della Direzione distrettuale antimafia partenopea, che questa mattina ha portato all’arresto di due estorsori. Una passione nata nel 2009, quando la cosca pretese il versamento di 15mila euro per la campagna elettorale di un assessore al Comune di Marano candidatosi alle elezioni provinciali. Molte le minacce subite dagli imprenditori che non volevano o non potevano piegarsi al clan. In una telefonata captata dagli investigatori il 25 maggio 2015, a uno cui erano stati chiesti 50mila euro di tangente e che tentennava, il boss Angelo Orlando chiri’: “Noi non abbiamo paura, buttiamo a terra la gente e la uccidiamo”. “Vengo a nome degli amici di Marano e se non ci date quanto abbiamo chiesto voi e la vostra famiglia andate a lavorare in Brasile”, un’altra minaccia. Nuove accuse, di estorsione, per due presunti esponenti del clan Orlando di Marano di Napoli, ritenuti responsabili di avere chiesto e ottenuto una tangente da un imprenditore edile impegnato in lavori di ristrutturazione in un condominio. Si tratta di Celestino De Fenza e di Antonio Agrillo, entrambi di 34 anni, detenuti, rispettivamente, nelle carceri di Tolmezzo in provincia di Udine e Siracusa. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno notificato due ordinanze di custodia cautelare in carcere per estorsione aggravata da metodo e finalita’ mafiose ed associazione per delinquere di tipo mafioso di matrice camorristica. De Fenza e Agrillo, secondo quanto emerso dalle indagini, per accertare il reale valore dei lavori e la percentuale da imporre come tangente, avrebbero persino convocato l’amministratore del condominio. Il primo e’ nipote di Luigi Esposito, condannato per appartenenza al clan dei “Nuvoletta”, ritenuto esponente di rilievo degli “Orlando”, arrestato per estorsione ai danni di un imprenditore di Marano di Napoli. Anche Agrillo e’ ritenuto storico affiliato e parte integrante del clan degli “Orlando”: di recente e’ stato arrestato per minacce aggravate ai danni di familiari di un collaboratore di giustizia per indurlo a ritrattare.


Articolo pubblicato il giorno 7 Novembre 2018 - 22:54

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