ÂÂRossini 1868-2018. Lineamenti del genioâ è il tema della lezione che terràlo storico della musica, scrittore e a lungo docente del nostro Conservatorio, Paolo Isotta lunedì 3 dicembre, alle ore 18, nella sala Martucci di San Pietro a Majella. Isotta, dopo il saluto del presidente e del direttore del Conservatorio, Antonio Palma e Carmine Santaniello, delineeràlâÂÂarte del grande compositore ripercorrendone la carriera di operista e di autore di capolavori che hanno segnato la storia della musica dallâÂÂesordio, non ancora ventenne, a Venezia nel 1810 con âÂÂLa cambiale di matrimonioâÂÂ, fino alle indimenticabili âÂÂBarbiere di SivigliaâÂÂ, âÂÂLâÂÂitaliana in AlgeriâÂÂ, âÂÂLa gazza ladraâÂÂ, âÂÂLa CenerentolaâÂÂ, âÂÂSemiramideâ e allâÂÂaddio alle scene con il âÂÂGuglielmo Tellâ del 1829. âÂÂRossini â spiega Isotta â nacque durante il Terrore (1792) e morì alla fine del principato di Napoleone III (1868). Ma la sua creazione per il teatro, per la quale è soprattutto ricordato, si svolse nellâÂÂarco incredibilmente breve di diciannove anni, dal 1810 al 1829: quaranta Opere, buffe, comiche, semi-serie e tragiche. Dal 1815 al 1822 abitò a Napoli esercitandovi la funzione di compositore di Corte e direttore artistico, per il San Carlo e il Teatro del Fondo, lâÂÂattuale âÂÂMercadanteâÂÂ. Per Napoli scrisse nove grandiose Tragedie musicali e a Napoli, se non per Napoli, dieci altri capolavori, fra i quali lo stesso âÂÂBarbiere di SivigliaâÂÂ. Due delle tre Tragédies-Lyriques composte a Parigi negli anni Venti sono rifinitissime rielaborazioni di due Tragedie napoletane. Napoli era allora, insieme con Milano, la capitale europea della cultura. Lo sviluppo artistico, umano e culturale, senza pari, di uno dei sommi geni della nostra patria, avvenne quindi sotto il segno di Partenope, e fu lâÂÂesperienza fondamentale della sua vita. Dagli anni napoletani deve dunque partire il tentativo di profilare il ritratto di Gioacchino RossiniâÂÂ.
âÂÂIl Conservatorio â afferma Palma â intende rendere omaggio a Rossini in occasione del centocinquantesimo anniversario della scomparsa con questa lezione del professore Isotta nellâÂÂanno in cui vi sono state celebrazioni in tutto il mondo con lâÂÂesecuzione delle sue opere, concerti e importanti convegni internazionali su una delle figure più rilevanti e originali dellâÂÂOttocento musicaleâÂÂ.
âÂÂCon questa iniziativa â sostiene Santaniello â vogliamo ricordare, oltre allâÂÂimpareggiabile compositore che ha scritto, spaziando in vari generi musicali, ben 133 capolavori, un grande italiano che, nonostante fosse cosciente del proprio talento, dotato comâÂÂera di un notevole senso dellâÂÂhumour, fingeva di non prendersi mai sul serio eppure lasciando opere senza tempo e cantate ancora oggi nel mondoâÂÂ.
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