A dieci anni dalla scomparsa di Luigi Ciaramella, che perse la vita il 31 luglio del 2008 sulla strada Ischitella-Madonna del Pantano, fa passi avanti il processo che vede coinvolti ben cinque indagati. E’ cominciata ufficialmente la deposizione dellโingegnere Alessandro Lima. Il controesame a cui รจ stato sottoposto il consulente tecnico della famiglia Ciaramella da parte degli avvocati difensori di tutte le parti e del P.M. รจ avvenuto sotto gli occhi del giudice, dott.ssa Alessandra Cesare. Il confronto รจ durato circa unโora, arco di tempo durante cui lโavellinese ha risposto a tutti gli interrogati a lui posti ed alle opposizioni poste in essere dalle difese degli imputati. Lโattenzione รจ stata posta sullโinstallazione del palo contro il quale รจ andato a scontrarsi la vettura guidata dalla vittima della strada, riguardo al quale sono sorte domande inerenti la necessitร o meno di una sua protezione. Il perito ha precisato che โlโurto contro il palo, รจ stata la causa delle notevoli deformazione patite dallโauto e di rimando la causa principale della morte del ragazzoโ. Al centro del dibattito รจ stato posta la questione dellโinstallazione del palo a ridosso della statale riguardo cui il professionista ha affermato che โla posizione dello stesso non รจ rispondente alle norme vigenti dal 1992, ovvero dallโentrata in vigore del vigente Codice della Stradaโ. Soddisfatto lโAvvocato Davide Tirozzi per la deposizione del teste.
โLa strada luogo della tragedia โ dice Biagio Ciaramella โรจ stata oggetto di lavori di allargamento nel corso dellโanno 2001, circostanza che avrebbe ridotto maggiormente la distanza tra il palo e la carreggiata e che avrebbe dovuto indurre lโente gestore della strada a proteggere lo stesso per mezzo di barriere di sicurezza o delocalizzare il palo in una zona sicura. Come stiamo ripetendo dai primi giorni successivi allโaccaduto, le nostre perplessitร sono fondate e il tempo ci sta dando ragione. Indubbiamente, si sono sommate tutta una serie di condizioni che oggi ci lasciano ancora dubbiosi e che ribadiamo da tempo: perchรจ il palo non รจ stato posto allโinterno del terreno attiguo per una distanza di almeno sette metri, come stabilito dalla legge? Chi ha deciso che il palo dovesse ancora trovarsi in quella posizione, lโEnel o il proprietario del terreno? Perchรฉ la Provincia non si รจ impegnata per coprire a dovere il palo assassino, magari utilizzando il guard rail? Ricordo che, nonostante le reiterate denunce in merito fatte dal sottoscritto direttamente in sede provinciale, non รจ cambiato ancora nulla ed รจ solo per un puro caso che non sono morte altre persone. Lanciamo un campanello dโallarme: la strada รจ pericolosa ed il palo veste i panni di un vero e proprio killer. Che cosa sarebbe successo se il viottolo di campagna sarebbe stato chiuso prima della fatalitร ? Qualcuno doveva vigilare e chi non ha vigilato รจ sotto inchiestaโ. A ribadire la sua vicinanza alla famiglia Ciaramella, รจ il presidente dellโAssociazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (A.I.F.V.S.), Alberto Pallotti, il quale ha voluto sottolineare lโimportanza dellโimpegno sul territorio del responsabile di sede, Biagio Ciaramella, e per la battaglia sociale che โportiamo avanti su piano nazionale quotidianamente, al fine di individuare le lacune delle infrastrutture pubbliche, le concause e i relativi fattori esterniโ.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 30 Novembre 2018 - 18:23