Nicola Schiavone entra nel processo a carico di Nicola Cosentino ed altre 20 persone coinvolte nell’inchiesta sui legami tra la politica ed il clan dei Casalesi. Colpo di scena nel corso dell’udienza d’Appello per l’inchiesta “Il Principe e la (scheda) ballerina” che vede alla sbarra i 21 imputati che hanno scelto il rito ordinario, tra cui l’ex sottosegretario all’Economia, condannato in primo grado a 5 anni di reclusione.
Il pubblico ministero della Dda ha chiesto di ascoltare nella prossima udienza, fissata a febbraio, il primogenito del boss dei Casalesi Francesco Sandokan, che da luglio sta parlando con i magistrati. Le dichiarazioni verranno depositate nei prossimi giorni e saranno poi i giudici a valutare l’ingresso del rampollo di casa Schiavone nel processo d’appello. Cosentino, secondo l’accusa, essendo stato un referente politico del clan dei casalesi, si sarebbe interessato alla costruzione di un centro commerciale, mai edificato, voluto dalla camorra e si sarebbe interessato per un finanziamento all’Unicredit di 5 milioni di euro alla Vian di Nicola Di Caterino, la società che doveva edificare il centro. L’incontro per l’erogazione dei fondi, di fatto mai concretizzata, sarebbe avvenuto a Roma nella filiale di via Bari il 7 febbraio 2007. In primo grado i giudici hanno inflitto 13 condanne ed 8 assoluzioni. Con Cosentino vennero condannati Nicola Di Caterino a 11 anni, Gaetano Iorio a 9 anni, Stefano Di Rauso a 9 anni, Mauro La Rossa a 7 anni, Cristoforo Zara a 5 anni, Caterina Corvino a 4 anni, Rossano Tirabassi a 4 anni, Gennaro Abbruzzese a 4 anni, Stefania Porcellini a 2 anni e 8 mesi, Claudio Angeli a 2 anni e 8 mesi, e Marco Galante a 2 anni. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Stellato, Stefano Montone e De Caro.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 28 Novembre 2018 - 06:57