Nuovi volti per guardare al futuro, con l’obiettivo Euro 2020 sullo sfondo, e per ritrovare la via del gol, mancato anche nell’ultimo match con il Portogallo. Dopo lo 0-0 di San Siro la nazionale di Roberto Mancini riparte dal Belgio per l’amichevole contro gli Stati Uniti. Con una formazione ben diversa da quella vista nelle recenti uscite, all’insegna degli esperimenti e della linea verde. L’attesa è tutta per Sandro Tonali, il baby del Brescia classe 2000 che ricorda Andrea Pirlo, pronto a giocare se non dall’inizio almeno uno spezzone di partita. Il ct però predica calma parlando più in generale dei giovani che scenderanno in campo a Genk, una vetrina importante in vista delle qualificazioni dell’anno prossimo. “Anche noi siamo curiosi di vederli all’opera – ha ammesso – penso potranno avere delle possibilità, sarà una chance per chi deve mettersi in mostra. Nei prossimi mesi arriverà il momento di fare scelte più definitive, quindi mi aspetto risposte da chi ancora deve darmene”. I cambi nell’undici titolare saranno tanti, a prescindere dalla carta d’identità. Non potrebbe essere altrimenti d’altra parte considerando che Immobile, Insigne, Jorginho, Chiellini, Florenzi e Pellegrini hanno già lasciato il ritiro, con la promozione dall’Under 21 del difensore goleador dell’Atalanta Gianluca Mancini e dell’attaccante della Juventus Moise Kean. “Qualcuno è un po’ stanco, devo fare delle verifiche nelle prossime ore – avverte Mancini – ma se stanno bene gli undici dell’altra sera e hanno recuperato giocheranno, con alcuni innesti al posto di chi è andato via”. Di certo tra i pali ci sarà Sirigu, anche se Mancini ha annunciato di voler chiamare Meret appena possibile. In cabina di regia al posto del playmaker del Chelsea ci sarà uno tra Sensi, l’altra novità, e appunto Tonali, oppure lo spostamento di Barella. Possibile invece in attacco una chance per Lasagna. Il match contro gli Usa, squadra 23/a del ranking Fifa, nobile decaduta proprio come l’Italia e assente nell’ultimo Mondiale in Russia, rappresenta un test importante per confermare i progressi dell’ultimo periodo ma soprattutto per trovare nuove certezze sotto porta. “È un problema perché se non fai gol non vinci – sottolinea Mancini – Credo sia anche una questione di sfortuna, la squadra tra Portogallo, Polonia e Ucraina ha creato 20 palle gol. Speriamo che giri un po’ la ruota, l’importante è continuare a creare occasioni e giocare in attacco. Non sarà una passeggiata, per questo spero di vedere un’Italia che cerchi ancora di avere sempre la palla, propositiva e focalizzata sull’attacco”. Vuole buttarsi tutto alle spalle invece dopo la complicata notte del ‘Meazza’ Leonardo Bonucci, fischiato dal pubblico di fede rossonera che non gli ha perdonato il suo ritorno alla Juventus dopo una sola stagione al Milan. Non si è fatta attendere nel post partita la replica del difensore, che in tutta risposta ha definito “la mamma degli imbecilli sempre incinta”. “Potevo evitarlo ma sono rimasto infastidito. Quando si gioca con la maglia della nazionale gli interessi e le questioni dei club vanno messe da parte, è come se non aiutassi un compagno solo perché gioca con un club diverso dal mio – la replica di Leo, che contro gli Usa indosserà la fascia di capitano vista l’assenza di Chiellini – Non mi sono mai fatto trasportare da certe cose, non è stato però bello riceverli mentre stai difendendo la maglia della tua nazionale. Adesso voltiamo pagina”.
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