angelovassallo
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione
angelovassallo
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 18 Novembre 2024 - 09:29
13.8 C
Napoli
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione

Napoli, manca la bidella a scuola e la bimba disabile resta col pannolino sporco per ore

SULLO STESSO ARGOMENTO

Napoli. La piccola Sara di tre anni è nata con una malformazione cerebrale che le ha portato l’emiparesi del lato sinistro con un lieve ritardo motorio e cognitivo. A settembre ha cominciato la scuola dell’infanzia “Minucci” e soprattutto, insieme ad altri bambini della sua età, ha cominciato il processo di socializzazione. Le terapie stanno dando ottimi risultati ma non riesce ancora, da sola ad andare in bagno e la scuola che frequenta non riesce a farle avere una bidella donna che possa prendersi cura di lei quando si sporca. Per questo motivo, indossano il pannolino, la piccola resta bagnata per ore fino a quando viene cambiata dalla mamma che, lasciando il lavoro deve correre a scuola. Un problema, come riporta Il Mattino, che si scontra con il diritto della piccola Sara di avere un’assistente materiale, mentre le è stato assegnato, dopo varie insistenze, un bidello maschio che però si rifiuta di eseguire il cambio per non incorrere in problemi di sorta. Giulia Di Napoli è la mamma di Sara che si batte fino allo stremo delle forze perché i diritti della sua piccola bimba vengano rispettati. “Il sostegno, dopo un mese l’ha ottenuto. Ma l’assistente materiale non arrivava mai così sono andata in Municipalità (Vomero, Arenella) e dopo aver puntato i piedi e fatto valere i diritti della bambina, alla scuola è stato inviato un bidello che ha subito detto che non le avrebbe cambiato il pannolino e neanche, eventualmente, accompagnarla al bagno” – racconta la madre. A cambiarla ci pensa la mamma che, avvisata dalla scuola quando si presenta l’urgenza, altrimenti resta sporca per ore.
Di concerto con la scuola la signora Di Napoli ha fatto esplicita richiesta a Napoli Servizi di “Un cambio con una bidella che magari assiste un maschietto, così non si creerebbe nessun problema, ma dall’altra parte c’è stato un no categorico. Mi pare una mancanza di disponibilità al dialogo che danneggia lo sviluppo di mia figlia. È un suo diritto e le viene negato”.


Articolo pubblicato il giorno 28 Novembre 2018 - 09:10

ULTIM'ORA

DALLA HOME

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE


Cronache è in caricamento