Napoli. Gli investigatori non sembrano avere dubbi sulla matrice e sulla provenienza dell’incendio e l’esplosione che l’altra notte ha distrutto il bar ‘Al solito posto’ al corso Garibaldi. Sarebbe opera dei nuovi Mazzarella e in particolare dell’ala vicina all’inafferrabile “uomo nero” di San Giorgio a Cremano. Il personaggio prima di essere un colonnello dei Mazzarella é stato un grande rapinatore ed era uno dei componenti della banda del buco. Quelli delle rapine di banca propio con la stessa tecnica usata l’altra notte ovvero quella di entrare bucando il pavimento intrufolarsi all’interno. Un segnale forte e studiato per evitare le telecamere pubbliche e private della zona e anche perché il bar aveva vetri anti sfondamento. L’unico modo per entrare era appunto quello di passare per il sottosuolo. Con l’avvicinarsi delle festività natalizie cresce di giorno in giorno la tensione e l’attenzione dei clan e delle forze dell’ordine. Sembra essere tornati a due anni fa quando per poco non ci fu una strage al mercato della Maddalena anche con una innocente ragazzina ferita dai colpi di pistola esplosi dagli emissari del racket. Il titolare del bar, un incensurato di Brusciano, ascoltato dagli investigatori ha riferito di non aver mai subito minacce ne richieste estorsive e tantomeno riesce a spiegare i motivi del gesto ne chi poteva avercela con lui tanto da distruggergli in pratica il bar. Gli investigatori stanno scandagliando anche la sua vita privata perché qualche dubbio rispetto al modus operandi mai utilizzato fino ad oggi dai signori del racket. Il segnale però sembra molto chiaro e la pista che porta ai Mazzarella e allo scontro in atto con i reduci dei Sibillo e dei Giuliano nella zona del centro storico di Napoli tra piazza Garibaldi e Forcella, sembra esser quella maggiormente privilegiata dagli investigatori.
Articolo pubblicato il giorno 18 Novembre 2018 - 15:31