“Abbiamo da sempre apprezzato le vostre battaglie sull’onesta’, sull’ambiente, e la particolare attenzione ai piu’ deboli spesso invece dimenticati dal mondo della ‘politica classica’. Ma con profondo rammarico abbiamo registrato che il Senato ha approvato la conversione in Legge del Decreto Immigrazione e Sicurezza, senza migliorarne, attraverso emendamenti significativi, gli aspetti devastanti che porta con se'”. Inizia cosi’ la lettera aperta sottoscritta dalla quasi totalita’ dei parroci casertani e indirizzata “agli elettori e simpatizzanti nonche’ a tutti i parlamentari ed istituzionali del Movimento 5 Stelle”; il testo e’ stato diffuso oggi in concomitanza con la manifestazione antirazzista prevista a Roma intitolata “Uniti e solidali contro il Governo, il razzismo e il Decreto Salvini”, organizzata da centinaia di associazioni con partecipanti provenienti da tutta Italia, e cinque pullman partiti da CASERTA. Nel mirino della Chiesa casertana, appunto, le norme contenute nel testo convertito in prima battuta qualche giorno fa dal Senato, le cui “ricadute in Campania saranno devastanti. La Castel Volturno Area ne e’ lo specchio piu’ veritiero. Questo territorio puo’ essere spinto nel baratro, attraverso la prosecuzione ostinata di politiche inefficaci”. Tra i firmatari della lettera aperta il Vescovo Emerito di CASERTA Raffaele Nogaro, da sempre in prima linea per i diritti dei migranti, Don Antonello Giannotti della Caritas Diocesana, Don Antimo Vigliotta della Fondazione Migrantes, Casa Rut gestita dalla Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria, e altri 18 parroci di CASERTA, Marcianise, Maddaloni, Capodrise, Castel Morrone e Limatola (Benevento). I sacerdoti paragonano il si’ del Senato al “giorno della civetta”; essa, come il razzismo, agiva in segreto ed era un’anima notturna, mentre invece oggi ha assunto una legittimita’ tale da agire alla luce del giorno”.
Tra i punti contestati “la cancellazione del Permesso di Soggiorno per i Motivi Umanitari, forse la disdetta piu’ grave di questa legge, che rendera’ irregolari persone che da anni vivono e lavorano regolarmente sul territorio campano e nazionale. Le stime dei nostri sportelli ci indicano che circa 100.000 fratelli e sorelle rifugiati perderanno il permesso di soggiorno precipitando nella irregolarita'”. Altro punto critico e’ “la cancellazione di fatto del sistema di accoglienza Sprar, una contraddizione fortissima per chi ha fatto della guerra al business dell’accoglienza la sua bandiera. Lo Sprar e’ l’eccellenza dell’accoglienza italiana promossa dagli Enti locali”. “Il nostro e’ un appello col cuore aperto. Abbiamo un’ultima possibilita’: quando il testo passera’ all’esame della Camera vi invitiamo ad agire per coscienza e con quella coscienza in cui parecchi Italiani riponevano una speranza” concludono i sacerdoti.
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