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ULTIMO AGGIORNAMENTO : 18 Gennaio 2025 - 20:31
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Mazzette per interventi al Ruggi, verso il processo il neurochirurgo Brigante. Nell’inchiesta coinvolto anche Fukushima

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Salerno. Soldi per accelerare gli interventi chirurgici: verso il processo il neurochirurgo Luciano Brigante. Il pm Valleverdina Cassaniello ha dichiarato chiuse le indagini per l’inchiesta che due anni e mezzo fa portรฒ all’arresto del primario del Ruggi d’Aragona, accusato di concussione per aver chiesto a pazienti con gravi patologie soldi per ridurre i tempi di attesa.
Cinque casi, dal gennaio al dicembre del 2014, in cui a persone affette da patologie tumorali o da com ยญpromissioni della colonna verยญtebrale sarebbe stata prospettaยญta la possibilitร  di scavalcare le liste di attesa pagando una mazzetta. Secondo la procura Brigante avrebbe intascato dai 1.500 ai 2mila euro dai familiari dei malati ‘allโ€™interno del proยญprio ufficio ubicato presso il reยญparto di neurochirurgia’.
Le indagini non hanno provato invece altri sei casi di concussione, in cui aveva operato i pazienti insieme al lumiยญnare giapponese Takanori Fuยญkushima e per i quali sono finiยญti sotto inchiesta anche il medico nipponico, la capoยญsala Anna Rita Iannicelli e il neurochirurgo Gaetano Liberยญti, che per quattro volte dalla clinica privata di San Rossore (in provincia di Pisa) avrebbe dirottato pazienti a Salerno. In questi casi si รจ ritenuto che lโ€™eยญlargizione di denaro fosse avveยญnuta liberamente, come corriยญspettivo dell’intervento chirurยญgico che era stato concordato nella clinica, e che il reato sia piuttosto quello di peculato, perchรฉ lโ€™operazione era poi staยญta eseguita – senza autorizzaยญzione – nellโ€™ospedale pubblico di Salerno. ยซLโ€™intervento veniยญva eseguito in regime di ricoveยญro ordinario, durante lโ€™orario di lavoro e al di fuori delle liste dโ€™attesaยป si legge nell’avviso di conclusione delle indagine, ma nรฉ Brigante sarebbe stato autorizzato a operare in regime di intramoenia nรฉ Fukushima avrebbe potuto coaudiuvarlo nellโ€™esecuzione dellโ€™intervenยญto.
Tra l’altro, secondo la Procura di Salerno, il luminare giapponese non era autorizzato ad operare in nessuna struttura pubblica nazionale. Quegli inยญterventi sarebbero stati possibiยญli secondo gli inquirenti grazie alla compiacenza della caposaยญla Iannicelli, che gestiva le sale operatorie, e alla collaborazioยญne del medico toscano. Per questi interventi i carabinieri del comando provinciale di Salerno hanno accertato che vi siano stati bonifici tra i 5mila e i 35mila euro con bonifici sui conti del โ€œFukushima brain instituteโ€ di cui lo specialista era direttore nella clinica pisaยญna oppure in forma di donaยญzione alla fondazione americaยญna โ€œInternational neurosurge ryeducation&researchโ€, diretยญta dal giapponese e con sede nel North Carolina.
Destinatario dell’avviso di conclusione delle indagini รจ anยญche il medico salernitano Renaยญto Saponiero, accusato di abuยญso dโ€™ufficio e omessa denuncia perchรฉ, da capo del dipartiยญmento del settore neuroscienยญze, non segnalรฒ il presunto giro di mazzette nรฉ alla commissioยญne disciplinare nรฉ allโ€™autoritร  giudiziaria, nonostante alcuni medici gli avessero segnalato le anomalie.


Articolo pubblicato il giorno 18 Novembre 2018 - 15:44

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