“Il 27 ottobre l’esplosione dell’incendio doloso nell’impianto di stoccaggio della Lea di Marcianise.Due giorni dopo, la pubblicazione da parte dell’Arpac dei primi dati che hanno evidenziato una concentrazione di diossina di 160 volte superiore alla soglia limite.
Si è dovuto attendere il 2 novembre perché l’Arpac trasmettesse al sindaco di Marcianise le cifre del campionamento effettuato sulla presenza di diossina e furani superiori ai livelli di emergenza, con la richiesta di emettere un’ordinanza di interdizione dell’intera area per un raggio di 300 metri dalla centralina di rilevamento.Nel frattempo, dipendenti e operai hanno continuato a lavorare e frequentare un’area satura di veleni, con seri rischi per la loro salute”.
E’ quanto denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà
“Resta l’assoluta negligenza da parte dell’Arpac sui risultati di campionamenti che, ad oggi, restano ancora fermi al 29 ottobre.Tenuto conto che l’interdizione dell’area perdurerà fino a nuova comunicazione sull’esito di nuovi campionamenti, non è giustificabile che non ci sia ancora stato alcun aggiornamento.
Così come è necessario – conclude Muscarà – procedere a un rilievo anche del livello di agenti inquinanti depositati su terreni circostanti e campi coltivati.Interdire un’intera area non basta.
Bisogna allertare cittadini e consumatori e redigere un catalogo di comportamenti e consigli sull’acquisto e il consumo di beni alimentari”.
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