Per tre anni è stato deturpato dal Comune di Napoli un sito di notevole rilevanza storica e culturale, imbrattandolo con pubblicità promozionale di Monumentando, operazione finalizzata al restauro dei beni architettonici della città di Napoli, ma che è stata viziata fin da principio da un autentico paradosso. Affidata a un’impresa pubblicitaria, piuttosto che a una società specializzata in restauri, è stato rilevato sia dall’Anac che dalla recente sentenza del Tar, che la società in questione ha realizzato interventi di restauro per poche migliaia di euro a fronte incassi milionari in pubblicità. Installazioni che da tre anni deturpano le Torri Aragonesi, in barba al codice dei Beni Culturali che vieta la pubblicità su monumenti e siti di interesse culturale nei tempi e nelle modalità previste dall’operazione Monumentando. Non bastasse, sulla qualità degli interventi di restauro, che sarebbero stati condotti in maniera approssimativa, è stato aperto un fascicolo di indagine dalla Procura della Repubblica”.
“La sentenza del Tar dà finalmente ragione alle denunce di cittadini attivi e associazioni che da anni denunciano questo paradosso che è valso un incredibile sperpero di denaro pubblico. Siamo al fianco dell’associazione Insieme per Napoli, grazie alla quale è stato possibile far luce su una vicenda gravissima, sostenendoli nella loro richiesta di dimissioni dei principali responsabili, ovvero gli assessori Enrico Panini e Carmine Piscopo, firmatari della determina del Comune. Un atto di responsabilità che dovrebbe investire il primo vero colpevole, ovvero il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che ha dato il via libera a una spesa di 240mila euro al mese per tre anni a vantaggio di un’impresa pubblicitaria, sebbene la città viva da anni una situazione di dissesto nella quale è stata precipitata proprio a causa di politiche disastrose e scelte scellerate ad opera dello stesso primo cittadino”.
Articolo pubblicato il giorno 29 Novembre 2018 - 17:06