Boscoreale. L’ennesimo caso di cronaca che vede vittima di abuso sessuale una minorenne. Un caso a dir poco scioccante e drammaticamente sconcertante che sta facendo discutere la zona vesuviana. Secondo l’ufficio della Procura di Torre Annunziata uno zio trentenne avrebbe abusato della nipotina di soli 10 anni. La piccola ha dovuto raccontare quei drammatici momenti al Gip di Torre Annunziata, ricostruendo gli abusi sessuali subiti per mano dello zio materno che aveva approfittato della detenzione della sorella, arrestata per spaccio di stupefacenti insieme alla loro madre a Boscoreale in località Marchesa. La donna aveva chiesto al fratello di prendersi cura della nipotina mentre veniva trasferita al carcere di Pozzuoli. Alla donna disperata perchè costretta ad abbandonare la bambina, il fratello le aveva dato la sua disponibilità ad accudirla “amorevolmente”. Sposato con figli non si è fermato dinanzi alle sue malsane voglie ed all’insaputa della moglie avrebbe violentato la minore in due circostanze ed in tempi diversi. Una minorenne indifesa che aveva cercato protezione nello zio materno, l’unico che le era rimasta accanto ed invece era finita, suo malgrado, nelle grinfie di un orco.
La piccola attualmente quattordicenne, persona offesa dal reato di violenza sessuale difesa dall’avvocato Gennaro De Gennaro ha dovuto ricostruire in un incidente probatorio svoltosi dinanzi al Gip di Torre Annunziata i delicati passaggi della violenza consumata ai suoi danni da parte dello zio orco che non solo la costrinse a subire un rapporto sessuale completo e ripetuti palpeggiamenti delle parti intime ma la minacciò di morte per evitare che raccontasse a qualcuno degli abusi subiti.
L’uomo difeso dall’avvocato Nicola Napolitano ha dichiarato di essere innocente e di non aver abusato assolutamente della piccola nipote avendo anche lui dei figli. La bambina si era confidata con la madre quando questa era stata scarcerata. La donna aveva riscontrato degli strani atteggiamenti nella piccola che aveva cambiato il suo normale umore, chiudendosi in sé stessa. Soltanto dopo molto tempo la piccola aveva superato la paura dello zio orco, che, nel frattempo, era finito in carcere per rapina ed aveva avuto la forza di raccontare tutto alla madre. Una notizia che aveva gelato la donna, ma grazie alla quale la bimba era riuscita a squarciare il muro di vergogna e paura tirato su per custodire quel terribile segreto condiviso soltanto con lo zio orco. Il coraggio di raccontare gli orrori del familiare, la piccola lo ha trovato anche durante le audizioni protette. Ora si attendono le determinazioni dell’autorità giudiziaria.
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